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Una nuova road-map per per lo sviluppo umano l'infanzia nel mondo

unicef

Nonostante i progressi compiuti, ci sono ancora milioni di bambini che soffrono e vivono in condizioni disastrose.  La comunità internazionale deve fare di più per tutelare e favorire lo sviluppo umano dell’infanzia nel mondo. E’ necessaria una nuova road map di sviluppo. Queste le indicazioni dell’UNICEF presentate al palazzo di vetro dell’ONU.

La relazione finale degli Obiettivi del Millennio  sui “progressi per l’infanzia” ci dice che  nonostante risultati significativi, la situazione rimane ancora grave. Milioni di bambini hanno poche opportunità di uscire dalla morsa della povertà. Continuano a morire prima di compiere  cinque anni, senza scolarizzazione, sofferenza e malnutrizione cronica.

Gli Obiettivi del millennio (MDG) hanno sicuramente contribuito a migliorare, in generale, la condizione dell’infanzia nel mondo ma, con le parole del direttore esecutivo dell’UNICEF Anthony Lake “ ci hanno mostrato anche quanti bambini ci stiamo lasciando alle spalle. La vita dei bambini è importante -oltre che per se stessi- per il bene delle loro famiglie, le loro comunità e le loro società”. Le disparità all’interno dei paesi hanno lasciato,ai  bambini delle famiglie più povere , due volte la probabilità  di morire prima dei cinque anni e molto meno probabilità di raggiungere standard minimi di lettura rispetto ai bambini delle famiglie più ricche.

Non raggiungere questi bambini  può avere conseguenze drammatiche. Al ritmo attuale di progresso, data la proiezione della crescita della popolazione , si stima che entro il 2030:

  •  68 milioni più bambini sotto i cinque anni moriranno,  per cause in gran parte prevenibili ;
  • Si stima che 119 milioni di bambini saranno ancora cronicamente malnutriti ;
  • Mezzo miliardo di persone continueranno ancora a defecare all’aperto, con gravi rischi per la salute dei bambini ;
  • Serviranno 100 anni per far completare l’istruzione secondaria inferiore alle  bambine provenienti da famiglie povere dell’Africa sub-sahariana.

Il rapporto evidenzia notevoli successi dal 1990:

  •  La mortalità sotto i cinque è scesa di oltre la metà, da 90 per 1.000 nati vivi a 43 per 1.000 nati vivi;
  • La malnutrizione e il sottopeso cronico tra i bambini sotto i cinque anni è diminuita del 42 %  e 41 %, rispettivamente;
  • La mortalità materna è diminuito del 45 %;
  • Circa  2,6 miliardi di persone hanno avuto accesso a fonti migliorate di acqua potabile.

…e il divario tra i più poveri e più ricchi stanno diminuendo in più della metà degli indicatori UNICEF analizzati:

  • In molti paesi, i maggiori guadagni in termini di sopravvivenza infantile e di frequenza scolastica si vedono nelle famiglie più povere.
  • Il divario nei tassi di mortalità materna tra i paesi a basso e ad alto reddito è stato dimezzato tra il 1990 e il 2013, da 38 a 19 volte superiore.

La relazione evidenzia anche  cattive notizie: il progresso  elude ancora i quasi 6 milioni di bambini,che muoiono ogni anno prima del loro quinto compleanno, 289.000 donne  muoiono ogni anno durante il parto e  58 milioni di bambini  non vanno a scuola elementare.

Mentre i leader mondiali si preparano ad adottare gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile, i bambini più svantaggiati dovrebbero essere al centro dei nuovi obiettivi e traguardi. Questa è la raccomandazione dell’UNICEF.

Sarebbe necessario migliorare la raccolta dei dati e disaggregarli in modo tale da identificare come vivono i bambini più vulnerabili ed esclusi. Rafforzare i  sistemi sanitari locali, dell’istruzione e della protezione sociale  per  aiutare più bambini a sopravvivere e prosperare. Sono necessari poi anche investimenti più intelligenti e su misura per le esigenze dei bambini più vulnerabili in modo tale da produrre benefici a breve e lungo termine.

Ora la nuova agenda del millennio dovrebbe mettere al centro questa priorità, recuperare i bambini che rimangono indietro, dimenticati e non raggiunti dal progresso umano .

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