La povertà inesorabilmente avanza e travolge strati di popolazione
in bilico. Le sue dimensioni cambiano a seconda del contesto: la povertà urbana
è diversa da quella rurale, vivere ai margini nel Nord del pianeta non è lo
stesso di vivere in condizioni di indigenza nei paesi del Sud.
La povertà è un
concetto relativo che però accomuna una grossa fetta dell’umanità e colonizza
nuovi spazi di un mondo interconnesso, dove i poveri sono sempre più poveri a
tutte le latitudini.
Se la lotta alla povertà sembra essere una partita invincibile,
allora che senso ha la cooperazione internazionale oggi, quando vasti gruppi
umani emigrano modificando il rapporto tra benessere e miseria? In che modo va
ripensato il concetto di sviluppo e le finalità della cooperazione?
Per riflettere su questi temi, Time for Africa ha invitato a Udine
l’antropologo Alberto Salza, autore del recente libro “NIENTE” (Sperling
& Kupfer), in cui illustra teorie e racconta aneddoti vissuti nei suoi
lunghi viaggi a stretto contatto con la povertà estrema. Insieme ad Alberto
Salza, Don Pierluigi Dipiazza (Centro Balducci) e Graziano Lorenzon (Direttore
del Servizio
rapporti internazionali e partenariato territoriale
della Regione Friuli Venezia Giulia), ragioneremo sui limiti dei programmi di
sviluppo e su un possibile ripensamento della cooperazione internazionale, che
deve adattarsi alle nuove dinamiche Nord/Sud caratterizzate dal fenomeno
migratorio e rispondere ai bisogni di una società globale multietnica.
La libreria Odòs si trova in via Gen. Baldissera n.56, a Udine