Riportiamo, tradotto da noi, l’articolo di Robert Fisk apparso sull’Indipendent di domenica 27 luglio scritto sulla guerra in corso a Gaza.
What if 35 Palestinians had died, and 800 Israelis?
che abbiamo tradotto: cosa accadrebbe se ci fossero 35 Palestinesi morti contro 800 Israeliani?
Già cosa accadrebbe!
Incapaci ormai di prendere posizione di mobilitare anche la diplomazia europea che ancora oggi è assente, incapace di criticare Israele per paura di cosa? Di essere accusati di antisemitismo? E il nostro governo Renzi che scalpita per avere mister Pesc perchè non dice alla Mogherini di intraprendere un’iniziativa forte a livello europeo per svegliare questa Europa tutta e mobilitare i 500 milioni di cittadini per costringere Israele e Hamas a riconoscere due popoli e due stati?
L’articolo di Fisk che abbiamo tradotto, può aiutarci a risvegliare le nostre coscienze per pretendere da Israele soprattutto la fine di questa guerra che la destra israeliana vuole portare fino alle estreme conseguenze.
Ottocento morti palestinesi. Ottocento. Che è infinitamente più del doppio dei morti globale del volo MH17 l’Ucraina. E si fa riferimento solo ai morti “innocenti” cioè quelli che non combattono: donne, bambini e anziani che sono stati macellati a Gaza. Cifra molto superiore al totale delle vittime del volo MH17 abbattuto in Ucraina.
Due trattamenti e due modi diversi di sentire queste tragedie. A Gaza, imploriamo per un cessate il fuoco, ma lasciamo che quei morti vengano seppelliti in quelle baraccopoli soffocanti dove non è possibile nemmeno aprire una via umanitaria per i feriti. Per i passeggeri MH17, esigiamo – subito – degna sepoltura e la cura per i parenti dei morti. Malediciamo coloro che hanno lasciato i resti dei corpi nei campi dell’ Ucraina orientale – ma non per quei corpi che sono rimasti sotto il forno del cielo di Gaza.
Già, non ci preoccupiamo tanto dei palestinesi e non ci preoccupiamo nemmeno della colpevolezza israeliana che è di gran lunga maggiore visto che quell’esercito ha causato la morte di un grande numero di civili. Nemmeno ci preoccupiamo della capacità di Hamas. Ma sei i dati delle morti , e Dio non voglia, fossero inversi? Se 800 israeliani fossero morti contro 35 palestinesi, credo di conoscere le reazioni.
Lo chiameremmo– giustamente – un massacro, un’atrocità, un delitto per il quale gli assassini dovrebbero essere ricercati e puniti. Sì, anche Hamas sarebbe responsabile. Ma gli unici criminali che stiamo cercando per oggi sono gli uomini che hanno sparato uno – forse due – missili contro un aereo di linea contro l’Ucraina. Se i morti di Israele fossero uguali a quello dei palestinesi – e ripeto, grazie al cielo non è questo il caso – ho il sospetto che gli americani starebbero offrendo tutto il sostegno militare per un Israele messo in pericolo da “terroristi sostenuti dagli iraniani “. Ma non stiamo facendo questo. Perché coloro che sono morti sono per lo più palestinesi.
Altre domande:
Qual è il limite per i morti palestinesi prima di avere un cessate il fuoco? Ottocento? O 8.000? Potremmo avere una carta a punti ? Il tasso di cambio per morto? O dovremmo aspettare che il sangue arrivi alla nostra gola per dire basta. Anche per la guerra di Israele, questo è troppo. Israele è costellata di guerre: dal massacro di abitanti arabi del nuovo esercito di Israele nel 1948, al massacro di Sabra e Shatila, quando libanesi alleati cristiani d’Israele uccisero fino a 1.700 persone nel 1982, mentre le truppe israeliane guardavano; dal massacro di Qana dei libanesi arabi nella base delle Nazioni Unite – sì, le Nazioni Unite ancora una volta – nel 1996, a un altro, più piccolo omicidio terribile a Qana (di nuovo) 10 anni dopo. E così, per l’uccisione di massa di civili nella guerra 2008-9 a Gaza. E dopo Sabra e Shatila, ci furono indagini, e dopo Qana c’era un’inchiesta e dopo Gaza nel 2008-9, ci fu un’inchiesta. Non ricordiamo il peso di queste guerre che nel corso del tempo si è alleggerito quando il giudice Goldstone ha fatto del suo meglio per rinnegare. In altre parole, siamo stati qui prima. L’affermazione che solo i “terroristi” sono da biasimare per coloro che Hamas uccide e solo i “terroristi” sono da biasimare per coloro che Israele uccide (“terroristi” di Hamas, naturalmente).
E la domanda costante, ripetuto più e più e più volte, che Israele ha il più alto standard di qualsiasi esercito del mondo e non avrebbe mai fatto male ai civili. Ricordo qui i 17.500 morti che Israele fece nel 1982 con l’invasione del Libano, la maggior parte dei quali erano civili.
Abbiamo dimenticato tutto questo?
E a parte l’impunità è la parola stupidità che viene in mente. Io dimenticherò qui i corrotti arabi e gli assassini di Iside e assassini di massa all’ingrosso di Iraq e Siria. Forse la loro indifferenza alla “Palestina” è prevedibile. Essi non pretendono di rappresentare i nostri valori. Ma che cosa facciamo di John Kerry, segretario di Stato di Obama, che la settimana scorsa ci ha detto che le “questioni di fondo” della guerra israelo-palestinese devono essere affrontate? Cosa diavolo ha fatto tutto l’anno scorso quando ha affermato che stava per realizzare una pace in Medio Oriente? Non si rende conto perché i palestinesi a Gaza?
La verità è che molte centinaia di migliaia di persone in tutto il mondo – Vorrei poter dire milioni – vuole porre fine a questa impunità, fine a frasi come “vittime sproporzionate”. Sproporzionata a che cosa? Gli israeliani coraggiosi si sentono anche in questo modo. Scrivono su di esso. Viva il quotidiano israeliano Haaretz. Nel frattempo, il mondo arabo musulmano diventa selvaggio con rabbia. E pagheremo il prezzo.