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Libertà negate in Iran: il contributo dell’arabista Arianna Obinu

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In Iran il ciclo della repressione ,questa volta si abbatte sulle donne iraniane che,  però, resistono alla violenza del regime. Le donne fanno paura  perchè la loro emancipazione  e la loro libertà può essere destabilizzante per i regimi teocratici. Le donne iraniane non hanno mai accettato di essere solo  mogli e madri  di un sistema  disegnato per  metterle ai margini. Le donne iraniane sono al contrario motore di cambiamento e questa risposta alla violenza del regime lo dimostra.

Qui riportiamo l’inizio dell’articolo di Arianna Obinu molto utile per capire che cos’è la pubblica decenza per il regime che non tollera un capello fuori posto…

Le strade di Algeri, Rabat, Beirut o Tunisi pullulano di donne di ogni età con o senza velo. Le società cambiano, e qualcuno nota una crescente presenza nello spazio pubblico di donne velate, contrariamente al passato, nei Paesi islamici ed anche in Europa. Innegabile, anche nei Paesi mediterranei dell’Africa del Nord, è l’influenza degli Stati del Golfo, che esprimono una varietà di islam più austera e che non esitano ad esportarla altrove in virtù del loro prestigio religioso – l’Arabia Saudita è sede dei due principali luoghi santi per i musulmani – ed economico – si pensi solo ai petrodollari, agli investimenti calcistici degli emiri, all’impero della comunicazione rappresentato dal canale Al Jazira, alle generose donazioni elargite a Paesi a maggioranza sunnita, e così via.

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