Il Franco CFA, ovvero la valuta utilizzata dalla Comunità Finanziaria Africana ha i giorni contati? questo l’interrogativo dopo la decisione del presidente del Benin Patrice Tallon di dar corso al “ritiro delle riserve in valuta estera del franco CFA”.
Il franco CFA è attualmente utilizzato da 160 milioni di abitanti dei 15 paesi che fanno parte della comunità finanziaria UEMOA e della cooperazione finanziaria dell’Africa Centrale CEMAC. Oggi ad oltre cinquant’anni dalle indipendenze di questi paesi, il franco CFA non è più considerato, secondo molti economisti africani, strumento efficace per lo sviluppo. Se da una parte l’adozione del franco ha garantito una certa stabilità nei tassi di cambio, dall’altra i paesi africani sono costretti ad adottare la politica monetaria dell’euro che spesso va contro gli stessi interessi degli stati africani, inoltre il costo esorbitante di questa tutela (deposito nella banca di Francia del 50% delle riserve valutarie), si fa sentire nelle economie delle comunità aderenti.
La presa di posizione del presiedente del Benin dunque apre il conto alla rovescia della fine del Franco CFA come richiesto a gran voce da molti movimenti di protesta presenti in quei paesi africani.
Per approfondire consigliamo la lettura del libro “L’arma segreta della Francia in Africa” (Fazi Editore).
disponibile nella Biblioteca dell’Africa