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La bellezza delle cose fragili

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La scrittrice Taiye Selasi dopo il saggio  Bye-Bye Barbar del 2005 che ha lanciato il termine Afropolis, ha scritto il suo primo romanzo Ghana must Go, tradotto in italiano per la Einaudi in “la bellezza delle cose fragili”  19 euro.
 
Di Pietro Cheli
ghana must goHo capito che mi sarei innamorato di La bellezza delle cose fragili (titolo dal fascino irresistibile) a pagina 8 quando sono arrivato alla frase: “Di mezzo ci sono chilometri, oceani, fusi orari (e altri tipi di distanze più difficili da coprire, come il cuore spezzato, la rabbia, il dolore calcificato e quelle domande che per troppo tempo nessuno ha fatto e a cui nessuno ha dato una risposta e generazioni di silenzi e di vergogna tra padre e figlio)”. Perdonate la lunga citazione che porta nell’anima del romanzo di Taiye Selasi, di madre nigeriana e padre ghanese, londinese di nascita, statunitense di crescita, romana di residenza attuale (nei prossimi giorni sarà a Mantova per Festivaletteratura). In questa biografia la giovanissima scrittrice ha tutta la forza di queste pagine che iniziano con Kweku, poco più che cinquantenne con un passato da superchirurgo a Boston, che muore al sorgere del sole davanti alla sua villa in Ghana, dove è nato tanti anni prima in un villaggio. È la casa che lui stesso ha disegnato, un giorno durante una pausa in ospedale sognando di passare il tempo insieme ai suoi cari, a quei figli da cui lo dividono “distanze più difficili”. Insomma, una famiglia davvero contemporanea, che ha radici in un continente e futuro in un altro. Quel mondo che Taiye Selasi ha sintetizzato coniando la parola “afropolitan”, ma che è ancora più universale nelle fragilità (di ogni personaggio, padre, madre e figli) che la scrittrice tratteggia cogliendo ogni sfumatura dell’“avrei voluto dirti” con cui prima o poi tutti dobbiamo fare i conti. La forza di questo romanzo è in quei sentimenti descritti con sensibilità e nei viaggi quasi sempre accidentati (e non solo metaforici) tra Africa, America, Europa. E dove ogni dolore non riesce a cancellare la magia della vita.

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