Un conflitto cruento che ha sconvolto l’Etiopia e l’Africa. Ignorato dai media italiani come non mai. Se le informazioni sono circolate è stato merito al grande lavoro di squadra di @FocusOnAfrica e dall’incessante lavoro svolto soprattutto da @DavideTomasin
Alla fine, dopo due anni di cruenta guerra fratricidia, scatenata per volontà del primo mistro etiope, gia Premio Nobel per la Pace 2018, Abiy Ahamed e dopo dieci giorni di dialogo a Pretoria, tra la delegazione governativa e il Fronte di Liberazione Popolare del tigray (TPLF), è stato avviato il processo di Pace.
Questo non fa però tacere le accuse reciproche tra i belligeranti. Infatti la cessazione delle ostilità, al momento, è stata firmata dal viceministro degli affari esteri etiope e il consigliere per la sicurezza nazionale del primo ministro etiope Abiy Ahmed, Redwan Hussien, mentre il rappresentante del TPLF, Getachew Reda al momento, non l’ha fatto.
Mentre Olusegun Obasasio, mediatore dell’Unione Africana nei colloqui di pace tenuti a Pretoria, annuncia la cessazione delle ostilità tra il Fronte popolare per la liberazione del Tigray (TPLF) e il governo dell’Etiopia , Il TPLF continua ad accusare il governo etiope di aver perpetrato il genocidio nel Tigray con gli ultimi attacchi nella regione.
Nonostante tutto l’importante è che l’accordo di Pace possa reggere ed aprire, finalmente, l’aiuto umanitario esteso a tutte le popolazioni del Tigray e l’avvio della ricostruzione sociale e civile di questa regione autonoma.
L’accordo include il cessate il fuoco, la ripresa dell’accesso umanitario e “guarigione e riconciliazione”, ha già ricevuto il sostegno della comunità internazionale. “È un passo importante. Rappresenta un solido pilastro per preservare la sovranità e l’integrità territoriale” , ha commentato l’Unione Africana, principale promotrice dell’accordo.