In questi giorni si è parlato molto della fine di Cecil, il leone simbolo dello Zimbabwe ? , ucciso da un cacciatore americano, dentista di professione che forse non lavorerà più come prima e magari limiterà le sue incursioni di caccia. Il fatto ha avuto una risonanza mediatica mondiale, tutti ad accusare, a ragione, il cacciatore e la guida locale che con un espediente per nulla nobile, ha fatto uscire il leone dalla sua abituale riserva. I leoni sono il simbolo dell’Africa soprattutto dal punto di vista di chi la utilizza e la vive come turista, come viaggiatore. Sicuramente vanno tutelati come la maggior parte delle specie animali che vengono cacciate e braccate per fornire avorio, nel caso di elefanti o il famoso corno dei rinoceronti, che in Cina in particolare vengono utilizzati per preparare pozioni “afrodisiache”, animali ormai in via di estinzione se continua questa costante e continua caccia di frodo.
Ci sono però anche i punti di vista degli abitanti che in molte zone d’Africa, devono convivere con la presenza dei grandi felini che spesso attaccano e uccidono l’uomo. Da questo punto di vista ci sono molte storie vere che raramente giungono ai nostri occhi e orecchie ed è per questo che ci sembra interessante pubblicare, con nostra libera traduzione l’articolo, uscito nel New York Times, di Goodwell Nzou che sta concludendo un dottorato in bioscienze molecolari e cellulari alla Wake Forest University.
Goodwell Nzou , New York Times
Cecil chi? Mi chiedevo. Quando ho visto nelle pagine di facebook la notizia e ha scoperto che migliaia di messaggi contro il dentista americano che ha ucciso un leone ucciso, mi sono istintivamente rallegrato: Un leone in meno che minaccia le famiglie come la mia. Entusiasmo che si è rafforzato quando mi sono reso contro che l’assassino del leone veniva dipinto come il cattivo. Per questo ho affrontato la più brutale contraddizione culturale che avevo sperimentato durante i miei cinque anni passati da studente negli Stati Uniti.
Perché tutti quegli americani che hanno firmato la petizione con il cattivo cacciatore ? Probabilmente perché non lo sanno che i leoni uccidono anche le persone. O forse “Cecil” è diventato un fenomeno mediatico tanto da scambiarlo per Simba da “Il Re Leone”?
Nel mio villaggio nello Zimbabwe, circondata da zone di conservazione della fauna selvatica, nessun leone è mai stato amato, o concessa una nomignolo affettuoso. Si tratta di oggetti di terrore.
Quando avevo 9 anni, un leone solitario si aggirava nei villaggi vicino a casa mia. Dopo che aveva ucciso un paio di polli, alcune capre e infine una vacca, ci avevano avvertito di andare a scuola in gruppo e smettere di giocare al di fuori. Le mie sorelle non sono andate più sole al fiume per raccogliere l’acqua o lavare i piatti; mia madre prima di andare nella foresta a far legna, aspettava di essere accompagnata da mio padre e dagli anziani fratelli, armati di machete, asce e lance.
Una settimana dopo, mia madre ha riunito me e gli altri nove fratelli per raccontarci che suo zio era stato attaccato, da un leone e che , per fortuna se l’era cavata con una gamba ferita. A causa di questa presenza ostile nessuno osava più passeggiare la notte verso le fattorie vicine. Quando il leone è stato infine ucciso, a nessuno importava se il suo assassino era una persona locale o un cacciatore bianco, se è stato ucciso di frodo o legalmente. Abbiamo ballato e cantato per la liberazione da questa temibile bestia .
Recentemente, un ragazzo di 14 anni in un villaggio non lontano dal mio non è stato così fortunato. Dormiva nei campi della sua famiglia, per proteggere le colture (come fanno gli abitanti della zona) , che ippopotami, bufali ed elefanti calpestano. E’ stato sbranato da un leone. In Zimbabwe l’uccisione di Cecil è stata accolta in modo negativo soprattutto da parte dei cittadini che vivono nei villaggi, anche se vivono con tale pericolo.
Non fraintendetemi: per i cittadini dello Zimbabwe, gli animali selvatici hanno un significato quasi mistico. Apparteniamo a clan, e ogni clan sostiene un animale totem in quanto antenato mitologico. Il mio è Nzou, elefante, e per tradizione, non posso mangiare carne di elefante; sarebbe simile a mangiare la carne di un parente. Ma il nostro rispetto per questi animali non ci ha mai impedito di cacciarli e di essere da loro cacciati. Ho familiarità con animali pericolosi, ho perso la mia gamba destra di un morso di serpente, quando avevo 11 anni.
Quello che noi spesso non capiamo la tendenza americana a romanticizzare gli animali, a cui vengono dati nomi reali, che hanno poi trasformato una situazione normale – nell’ultimo decennio sono stati uccisi legalmente 800 leoni da stranieri benestanti che hanno sborsato molti soldi per dimostrare la loro abilità – in quello che sembra, agli occhi dello Zimbabwe un circo dell’assurdo.
PETA chiede il cacciatore deve esser impiccato. Politici dello Zimbabwe accusano gli Stati Uniti di mettere in scena l’uccisione di Cecil come “stratagemma” per mettere il nostro paese in cattiva luce. E gli americani che non riescono a trovare lo Zimbabwe su una mappa applaudono alla richiesta della nazione per l’estradizione del dentista, senza sapere che un cucciolo di elefante è stato macellato per il più recente banchetto di compleanno del nostro presidente.
Noi cittadini dello Zimbabwe scuotiamo la testa e ci chiediamo perché gli americani si preoccupano più degli animali africani che delle persone africane.
Non diteci che cosa fare con i nostri animali quando avete permesso ai vostri leoni di montagna, nella parte orientale degli Stati Uniti, di essere cacciati fino ad essere quasi estinti Non lamentatevi del disboscamento delle foreste quando lo avete fatto voi per costruire le vostre giungle di cemento.
E per favore, non offritemi condoglianze su Cecil a meno che non siate disposti a offrirmi il cordoglio anche per gli abitanti uccisi o lasciati affamati, dalla violenza politica e dallo sfruttamento.