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Wole Soyinka e la campagna #BringBackOurGirls

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Wole Soyinka lo scrittore nigeriano premio Nobel della letteratura africana nel 1986,  compie 80 anni può permettersi di intervenire, come ha fatto molte volte, sul terreno della politica e governati nigeriani. Un scrittore che non produce solo opere teatrali 2metafisiche” ma anche attento osservatore politico della realtà nigeriana e africana.

video-just-beginning-another-war-will-befall-nigeria-boko-haram-leader.html_1-500x281Wole Soinka sollecitato  dai sui ammiratori e interlocutori su come  risolvere il problema Nigeria  e in particolare  quello delle centinaia di ragazze della scuola rapite dal gruppo islamico Boko Haram da una piccola città nel nord-est dello stato di Borno del paese. La fantasiosa campagna # BringBackOur Girls ha galvanizzato una comunità internazionale non molto attenta al conflitto in corso negli stati del nord considerato come semplice problema interno. L’insurrezione delle regioni povere del nord della Nigeria è sempre stato visto come facile da contenere e da controllare visto lo scarso impatto avuto sugli stati del sud ricchi di petrolio.

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Soyinka cerca di sfatare l’idea che ‘Boko Haramism’, come la chiama lui, sia un problema spontaneo, temporaneo ed isolato. Al contrario la questione  è ormai “il risultato di decenni di vecchie tattiche politiche”. Secondo Soyinka negli ultimi 20 anni “ la religione si è mischiata con la politica creando una miscela tossica”. Le relazioni  tra cristiani e musulmani in Nigeria si sono deteriorate a causa dei politici che le hanno utilizzate come base di sostegno per sostenere e puntellare il proprio potere.

Soyinka collega l’ascesa del radicalismo religioso con un’altra piaga della moderna Nigeria: l’impunità. Questa parola è spesso associata al fallimento nel perseguire la corruzione che coinvolge individui potenti.  Tuttavia, Soyinka sostiene che si estende ben oltre questo per includere coloro che si impegnano nella violenta azione settaria – pestaggi e linciaggi – in nome della religione. Anche questi rimangono impuniti e, “Boko Haramism”, dice Soyinka, “è iniziato e si è consolidato  con la cultura dell’impunità religiosa”. Quando il primo governatore del Nord, prosegue Soyinka,  ha dichiarato il suo stato teocratico avremmo dovuto dire No! … Ma il Presidente nigeriano,  alla ricerca di un terzo mandato – incostituzionale- aveva bisogno  dei voti del nord”.  Ma mentre Boko Haram può avere le sue origini all’interno dei “ fanti  Almajiri”  dei politici settentrionali, poi quello che doveva essere una scuola coranica si è trasformata in qualcosa di diverso. Un movimento selvaggio e incontrollato che alimenta l’insurrezione del nord che ora è cresciuta ben oltre la capacità di controllo dello stato nigeriano. Il governo e l’esercito non può farcela e, di fronte ad un crimine contro l’umanità c’è anche la responsabilità della comun ità globale che non ha saputo vedere quello che c’era dietro le Almajiri Schools.

Soyinka chiede che una nuova generazione di artisti nigeriani, intellettuali faccia un passo avanti accettando la leadership per cambiare la Nigeria. E ‘compito di una nuova generazione di “rispondere a coloro che pensano di avere un diritto divino a sconvolgere le nostre vite.”

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