Venerdì 7 Febbraio 2025, con inizio alle ore 18:30 c/o Circolo Nuovi Orizzonti, Via Brescia 3, Udine,
Prende il via il percorso, aperto a tutti i cittadini e alla società civile organizzata, per la difesa e la valorizzazione dei Beni Comuni essenziali alla Vita. E’ necessaria un nuova presa di coscienza delle “fabbriche” della povertà nel mondo. La conferenza, sarà il nuovo punto di partenza per il rafforzamento di un RETE a livello locale e regionale, finalizzata alla costruzione di azioni concrete sul territorio, valorizzando quanto fin qui fatto. L’attuale narrazione socio-economica legata al Neoliberismo Internazionale e al dominio della Finanza speculativa, rappresenta la vera “fabbrica-causa” di impoverimento nel mondo per persone, comunità e popoli . Queste ideologie spingono verso la progressiva privatizzazione dei Beni Comuni essenziali per la Vita e verso la disuguaglianza strutturale per quanto riguarda l’accesso agli stessi.
Cercheremo di mettere in risalto i seguenti punti
1-Relazione Tra Diritti Universali e Beni Comuni essenziali alla vita, sottolineando come in base a questo rapporto nessuno può essere escluso dall’accesso ai Beni Comuni stessi;
2-Analisi delle Fa
bbriche della Povertà e nello specifico le pratiche e le narrazioni economiche che generano diseguaglianza e impoverimento, attraverso la mercificazione dei Beni Comuni e del “vivente”;
3-All’interno di queste considerazioni, approfondimento del ruolo svolto dalla finanza speculativa internazionale e soprattutto il legame attuale tra la stessa finanza e la tecnologia;
4-La Tecnologia legata strutturalmente alla finanza, come ulteriore elemento di diseguaglianza sociale. Le organizzazioni finanziarie sostengono i progetti tecnologici che risultano essere finanziariamente convenienti (ad esempio, tecnologia legata all’industria militare) e non i processi tecnologici volti al miglioramento della vita per tutti;
5-Alla luce di questi dati è necessario ripartire dai territori per sviluppare azioni concrete legate a una narrazione alternativa, avendo sempre presente la dimensione globale degli attuali processi di impoverimento.