Nel mese di novembre scorso, abbiamo deciso di attivare , con la piattaforma bookabook, la campagna di crowdfunding per la pubblicazione del libro dedicato al Mozambico. Abbiamo voluto sperimentare direttamente vantaggi e limiti di questo strumento di finanziamento collettivo. Abbiamo sudato, ma alla fine 72 persone ci hanno sostenuto consentendoci di raggiungere l’obiettivo.
A partire da oggi, tempo due/tre mesi il libro sarà presentato in varie piazze italiane e distribuito nelle principali librerie. Un grazie a tutti coloro che ci hanno sostenuto.
Vent’anni di democrazia: il Mozambico fra successi, limiti e nuove sfide
Dopo l’introduzione di Umberto Marin, la prima parte del libro è dedicato alla Democrazia e diritti umani, con un articolo di Luca Bussotti. Vent’anni di democrazia in Mozambico attraverso l’analisi dei limiti degli accordi di pace del 1992 e le sue ripercussioni sul sistema politico e istituzionale locale;
Josué Bila si concentra sui diritti umani in Mozambico, secondo un’ottica innovativa, per comprendere come la giovane democrazia mozambicana abbia introiettato la tutela dei diritti umani nel suo impianto normativo ma anche nella cultura diffusa del paese;
Ergimino Pedro Mucale, sul contributo degli intellettuali mozambicani alla costruzione della democrazia, mostrando il lavoro di tre figure di spicco della cultura mozambicana, Brazão Mazula, Severino Ngoenha e José Castiano.
La seconda parte,
«Sviluppo socio-economico e movimenti sociali», presenta tre testi: il primo, di Cassio Rolim e Salvatore Coscione, offre un quadro straordinariamente chiaro dell’evoluzione dell’economia mozambicana, con particolare riferimento agli ultimi vent’anni, nella prospettiva della lotta contro la povertà , inquadrata in un’analisi macroeconomica;
il secondo, di Remo Mutzenberg, presenta un quadro dei movimenti sociali comparsi soprattutto negli ultimi anni, in seguito all’intervento, nell’economia del paese, di grandi multinazionali,quale la brasiliana Vale;
infine, l’articolo di Natalia Monteiro e EmÃlia Machaieie offre una visione di tipo economico ma basata su una metodologia essenzialmente etnografica, di come l’economia informale sia diventata centrale per il Mozambico, soprattutto in un’ottica di genere.
L’ultima parte, «Le culture e i saperi del Mozambico», è composta da cinque articoli:
il primo,di Paola Rolletta e Gil Filipe, «Campagne mozambicane», usando un agile stile giornalistico,propone un’attenta riflessione sulle politiche agricole del paese, con la testimonianza diretta di vari contadini e rappresentanti di associazioni rurali;
il secondo, di Elena Brugioni, fa un punto della situazione sulla ormai ricca letteratura mozambicana, passando in rassegna i principali autori locali, e offrendo, in appendice, una lista delle principali opere, in prosa e in poesia, ad oggi disponibili;
il terzo, di Alda Costa, tenta di fare lo stesso esercizio, ma avendo come campo di applicazione le arti visuali, altro settore in cui il Mozambico si è sempre più distinto negli ultimi decenni;
il quarto, di Giulia Cavallo, affronta il complesso tema delMozambico multi–religioso, centrando il suo studio (in larga parte risultato della sua tesi di dottorato) sul sud del paese.
Antonella De Muti, conclude la terza parte dell’opera sulla cooperazione universitaria Italia–Mozambico, anch’esso risultato della sua tesi di dottorato, e rivelatore delle luci e delle ombre di questa comunque lunghissima, comune esperienza di collaborazione fra i due paesi.