Quale Cooperazione e solidarietà internazionale per il FVG
Nel corso di questi primi mesi della nuova giunta e del rinnovato consiglio regionale , la parola cooperazione allo sviluppo e solidarietà internazionale praticamente è scomparsa. Dopo il sostanziale azzeramento dei capitoli di bilancio, decisi lo scorso anno dalla giunta precedente, che ha ridotto di circa il 70% i fondi dedicati alla cooperazione internazionale, non conoso ancora le idee e strategie che la nuova giunta intende adottare in relazione a questo importante settore che considero parte integrante delle relazioni e politiche internazionali della nostra Regione. Una cooperazione che non si limiti ad erogare poche risorse per dare “aiuti” ma diventi al contrario parte integrante della politica regionale in grado di integrare, promuovere, e sostenere percorsi e politiche di integrazione e convivenza nel rispetto dei diritti e dei beni comuni. Su queste questioni ritengo necessario e doveroso sollecitare l’apertura di un confronto per costruire un sistema regionale che faccia dialogare il pubblico con il privato profit e il non-profit per ri-orientare le politiche di cooperazione e solidarietà internazionale. Per fare questo è però necessario partire e condividere un’idea del mondo attuale che è profondamente cambiato soprattutto a partire dalla crisi economico e finanziaria che stiamo attraversando e di come noi, soggetti economici, società civile, politica, vogliamo stare dentro questo mondo. Oggi la Regione FVG come vuole stare dentro questo mondo. Quali valori, quale visione della giustizia e dell’equità sociale? Le relazioni internazionali e comunitarie oggi da cosa sono ispirate? Le politiche di internazionalizzazione possono integrarsi con quelle di cooperazione e solidarietà? Un confronto aperto con tutte le categorie e gli attori regionali per arrivare a proposte e strategie condivise in grado di produrre nuove e più avanzate relazioni internazionali attraverso un nuovo rapporto e relazione tra Pubblico, Privato e Non-Profit. Lavorare assieme per dare una prospettiva a questa Regione in Europa e fuori. Auspico anche che le associazioni regionali di solidarietà internazionale, sempre molto attive e impegnate con i progetti nei tanti sud del mondo, dimostrino lo stesso impegno e volontà nel contribuire a sviluppare una riflessione comune indispensabile per aprire un confronto di merito sulle direttrici della cooperazione internazionale della Regione per i prossimi cinque anni e sull’adeguamento degli strumenti e risorse ad essa collegate e sollecitiamo i rappresentanti delle associazioni e ONG nel comitato regionale di cooperazione e sviluppo a convocare un incontro con tutte le associazioni per definire un ROAD MAP .