Quando l’oro del Ghana sfrutta il lavoro a buon mercato il lavoro dei bambini.
L’Organizzazione Internazionale del Lavoro (OIL), definisce il lavoro minorile come lavoro che priva i bambini della loro infanzia, il loro potenziale e la loro dignità , dannoso per il loro sviluppo fisico e mentale, e che interferisce con la loro istruzione. La Convenzione OIL  n. 182 vieta poi le “peggiori forme di lavoro minorile” come ad esempio  le attività estrattive che prevedono l’uso di sostanze chimiche pericolose.  Il governo del Ghana dovrebbe affrontare le cause sottostanti al lavoro minorile  delle miniere di oro più o meno illegali, rafforzandone il controllo e favorire l’istruzione primaria gratuita a tutta l’infanzia.
Human Rights Watch ha pubblicato, alla vigilia della Giornata mondiale contro il lavoro minorile (12 giugno), il rapporto sulla condizioni di lavoro minorile  nelle miniere d’oro gestite da artigiani e persone senza scrupolo. La maggior parte dei bambini lavoratori sono d’età compresa tra i 15 e 17 anni che vengono utilizzati per trasportare i carichi di minerale d’oro e trattare lo stesso con il mercurio che è tossico. Quelli più piccoli invece vengono utilizzati all’interno di queste miniere illegali che mettono in serio pericolo la vita dei bambini.
Le aziende che acquistano oro in Ghana dovrebbero esercitare il controllo sull’intera catena di approvvigionamento per assicurarsi che non ci sia sfruttamento del lavoro minorile. I ricercatori di Human Rights Watch, che  hanno condotto  dal 2013 una ricerca sul campo sull’uso di bambini nelle  miniere d’oro di piccola scala nelle varie 
regioni del Ghana occidentale, centrale, e Ashanti, hanno potuto constatare direttamente che  i bambini rischiano incidenti mortali, si feriscono in modo anche grave, sono soggetti a  gravi problemi respiratori e rischi di danni celebrali e altre disabilità  provocate da avvelenamento da mercurio. Lavorare può essere necessario per contribuire al reddito magro delle famiglie, ma lavorare nelle miniere non è certamente la cosa migliore per questa infanzia che spesso è costretta a lasciare la scuola prima della conclusione del ciclo scolastico.
I principali raffinatori d’oro internazionali dalla Svizzera, agli Emirati Arabi Uniti, usano anche il prodotto di queste miniere artigianali del Ghana , paese tra i primi 10 produttori di oro del mondo. La filiera assomiglia a un imbuto:  molti commercianti che acquistano l’oro dai molti siti minerari legali e illegali, e con sempre meno aziende coinvolte e un piccolo numero di raffinatori internazionali. Una volta raffinato l’oro, questi viene venduto a banche, imprese di gioielli, industria elettronica, e altre imprese.
Human Rights Watch ha esaminato le politiche e le procedure di sei raffinerie internazionali che comprano l’oro dal Ghana : Metalor (Svizzera), Produits Artistiques Métaux Précieux (PAMP) (Svizzera), Kaloti Gioielli International (UAE), Emirates Gold (Emirati Arabi Uniti), Kundan (India), e Rand Refinery (Sud Africa). Molte di loro hanno punti deboli nelle loro procedure:  mancanza di controllo sulla loro catena di fornitura e una non trasparente attività di monitoraggio sistematico del lavoro minorile.  Anche in questo caso sarebbe necessario rendere obbligatoria la tracciabilità dell’oro come è stato anche richiesto per i minerali clandestini destinati all’industria high tech .
“Il governo del Ghana ha fatto troppo poco per proteggere i suoi cittadini da questa sostanza chimica tossica”, ha detto Kippenberg redattore del report. “Bisognerebbe da subito iniziare a introdurre tecniche di lavorazione dell’oro senza mercurio, e ratificare la Convenzione e applicazione di  Minamata.