Il 2 luglio di quest’anno
le Nazioni Unite hanno presentato il
bilancio di metà percorso degli Obiettivi del Millennio sottoscritti, nel 2000,
da 191 Paesi con lo scopo di ridurre le privazioni e le povertà in cui vivono oltre 1 miliardo di persone.
I risultati ottenuti fino ad ora sono piuttosto modesti e il raggiungimento degli obiettivi finali, per
il 2015 appaiono incerti. Progressi si sono registrati in Asia, mentre nell’Africa sub sahariana ancora oggi una donna su
sei può ancora morire durante la gravidanza o dopo il parto, rispetto a una su
3.800 nei paesi “sviluppati”. Questo per evidenziare che siamo
ancora molto, molto lontano rispetto agli obiettivi individuati.
Anche gli Obiettivi del
Millennio corrono il rischio di diventare “promesse” che, come in passato, non
vengono mai rispettate. Come la promessa
di garantire in un decennio, cioè entro il 2007, l’accesso all’acqua potabile
per tutti Il nostro Paese poi continua
ad assumere impegni ,nell’ambito della cooperazione e solidarietà
internazionale, che vengono regolarmente disattesi.
Nonostante questo però riteniamo che gli
impegni assunti rappresentano comunque una rotta, una bussola da seguire perché
la battaglia contro la povertà riguarda tutti noi.