TRANSWONDERLAND. IL MIO VIAGGIO IN NIGERIA
Editore: 66th and 2nd (Collana Bazar); 328 p. 15 euro
Sangue nigeriano e passaporto britannico, la 37enne Noo Saro-Wiwa porta un cognome importante. Suo padre Ken, scrittore e attivista politico, si oppose allo sfruttamento insostenibile delle risorse nigeriane da parte delle compagnie petrolifere straniere e all’esclusione degli autoctoni dai benefici economici derivanti dall’estrazione del petrolio. Denunciò il cinismo occidentale e la complicità del governo nigeriano. Fu arrestato e impiccato nel 1995. Nei dieci anni successivi Noo, che è cresciuta in Inghilterra e da ragazzina tornava ogni estate al villaggio paterno, si è recata in Nigeria due sole volte: nel 2000 per la cerimonia funebre ufficiale e nel 2005 per recuperare i resti del padre e dargli sepoltura.
*Poi dopo quasi vent’anni, decide di tornare per scrivere questa guida sui generis che le è valsa nel 2012 il Sunday Times Travel Book of the Year e l’inserimento tra i dieci migliori libri sull’Africa redatto dal Guardian. In cerca di Transwonderland, il titolo originale . Il libro non è solo un appassionante viaggio in Nigeria, terra nella quale l’autrice è nata, ma un libro vivace che ci fa conoscere la storia della Nigeria. Un’acuta analisi geopolitica, un’autobiografia letterari, un ritratto familiare e politico del padre Ken Saro Wiwa.
E’ poi una sorta di romanzo di formazione al femminile, uno spaccato di storia dei diritti violati delle donne e una riflessione mai banale sulle dinamiche culturali della Nigeria. Spesso racconta degli incontri di inciviltà, a cui non sfuggiamo noi italiani: “… avrei voluto prendere a schiaffi l’italiano che aveva frainteso il nostro comportamento crogiolandosi nel suo senso di superiorità; allo stesso tempo avrei voluto sotterrarmi per il chiasso prodotto dai nigeriani, paranoici e indisciplinati, incuranti delle norme civili britanniche”. Ti accorgi che è una guida che quasi magicamente riesce a portarti in Nigeria semplicemente leggendo. Grazie alla capacità narrativa di Noo Saro Wiwa e alla sua ironia, che diventa spesso autoironia, calda e puntuale. Infine il viaggio di Noo è l’indubbia testimonianza umana e letteraria di una diaspora: “Certo, scegliere di tornare in Nigeria di mia spontanea volontà è stato cruciale per questo momento epifanico. Visitarla da adulta mi ha finalmente aiutato a spazzare via le associazioni negative e a stabilire con il paese un nuovo rapporto, di cui ero pronta ad accogliere tra le braccia incerte gli aspetti irritanti e sui cui avrei investito una parte di me”.
Noo-Saro-Wiwa sarà presente al Festival della Letteratura di Mantova dal 9 al 13 settembre.
* abbiamo utilizzato anche il contributo di: lettoreambulante.it