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Mozambico: manca la cultura dell'adozione e del sostegno all'infanzia

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Uno sguardo da vicino alla situazione dell’infanzia mozambicana che ha bisogno di sostenitori  per dare loro la possibilità di un futuro migliore.
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In Mozambico ci sono  circa 1,8 milioni di bambini orfani e vulnerabili, oltre  20 000 di questi sono considerati “capi  famiglia”. La maggior parte vivono o provengono, spinti dalla povertà, da zone rurali  con basso livello di istruzione e/o l’abbandono da parte dei genitori. Le province di Manica, Maputo e Cabo Delgado sono quelle che registrano i  numeri maggiori .  Secondo i recenti dati del Ministero dell’Azione Sociale, ci sono 8 asili pubblici che accolgono circa 1,200 bambini, e 15 asili privati con circa 1,300  bambini. Poi si contano  221 centri di accoglienza  con circa 38.000 minori. La presenza di bambini in questi luoghi è generalmente transitoria, ma il crescente numero di orfani e bambini vulnerabili sta costringendo lo Stato, come ultima risorsa, a mantenerli nei centri in modo   permanente.  Raggiunti i 12 anni, vengono  diretti verso altri centri di accoglienza per essere inseriti nei programmai di adozione o tutela, cercando in questo modo di farli crescere in un ambiente positivo  in grado di garantire loro lil processo di sviluppo umano, psicologico.

Nonostante questa politica di accoglienza e di reinserimento, il capitolo delle adozioni e della tutela è  preoccupante perchè inadeguato ai bisogni. Nel corso dei primi due mesi dell’anno  sono state  ammesse solo 153 richieste di tutela e 54 di adozione su tutto il territorio mozambicano. Ciò significa che su 1,8 milioni di bambini orfani e vulnerabili, solo 207 ( meno dell’1%) avranno la possibilità di crescere in una famiglia.  Una prospettiva drammatica per quest’ infanzia che non ha dalla sua la possibilità di essere adottata dalle famiglie o di essere assistita e tutelata dallo Stato. L’accattonaggio, lavoro minorile, i matrimoni precoci e la prostituzione sono le alternative per questi minori che devono sopravvivere. Alcuni cadono poi nella rete della  la criminalità organizzata e sono vittime della tratta di esseri umani.

Anche se la normativa del Mozambico consente ai cittadini di adottare bambini, questa pratica non è molto comune anche a giudicare dai numeri forniti dalle istituzioni di tutela. Molte le ragioni tra cui la scarsa conoscenza, la carenza o inesistenza di informazioni, e soprattutto una precisa mancanza di volontà di affrontare la questione da parte delle istituzioni di riferimento. Coloro che già vivono con i figli adottivi dicono che il processo non è facile. Il caso della coppia e Alberto Celeste di  anni 32 e 29, rispettivamente, è emblematico. Non possono avere figli e dunque hanno optato per l’adozione  di Joseph, un ragazzo di nove anni, che viveva per strada a Maputo. Ma la burocrazia è stata tanto insormontabile che hanno dovuto desistere.  

orfa com pais“Non possiamo avere figli ma ci sembrava giusto   dare la possibilità a questo, come altri bambini sfortunati , di avere una famiglia, un affetto, un riparo. Joseph l’abbiamo trovato la prima volta, nel giugno dello scorso anno, che chiedeva l’elemosina al semaforo all’angolo tra i viali 24 luglio e la guerra popolare. Gli abbiamo dato 10 meticais, e   il giorno dopo siamo tornati a trovarlo per conoscere  il motivo per cui era andato a finire per strada. Non ricorda nulla. Lo abbiamo portato a casa nostra il giorno stesso,  per vivere  con noi “, dicono. Due mesi dopo, abbiamo presentato una domanda di adozione. Sono passati oltre cinque mesi ma la pratica  non è ancora completata. Il problema ora sorge con  l’Acçao Social  che ha ritardato il tutto per fare una verifica di come viviamo in casa. Abbiamo anche smesso di fumare . Il bambino ora grazie a noi va a scuola ed è stato registrato a nostro nome, un modo per superare le ulteriori burocrazie.

I numeri tendono a diminuire a Maputo

Anche nella capitale Maputo la situazione non è migliore . I dati rivelano uno scenario allarmante. Tra il 2010 e il 2012 solo 159 bambini sono stati adottati, una media di 52 all’anno. “I numeri evidenziano un calo, ma non vi è ancora una spiegazione per questo. Molti preferiscono i neonati e le femmine. “

Gli stranieri non possono adottare

I responsabili dei servizi sociali, almeno all’interno della città di Maputo, non accettano domande di adozione presentate da non residenti nel paese. Ciò è dovuto al fatto che “è impossibile sapere ciò che (i richiedenti) vogliono fare con il bambino adottato. Tutti i candidati, anche se non mozambicani devono  risiedere in Mozambico, perché solo così possiamo fare un adeguato monitoraggio. Il nostro ruolo non si esaurisce con l’approvazione della richiesta. “

Come adottare?

La Legge per i Minori stabilisce le procedure che devono essere seguite per fare una adozione. Pertanto, il richiedente deve presentare una domanda al tribunale della zona di residenza del minore, giustificando e comprovando anche i vantaggi del bambino da adottare. Oltre alle altre informazioni come l’età dell’adottante e l’adottato, lo stato civile degli adottandi e tre testimoni. Dopo la presentazione della domanda, ai servizi dell’Azione Sociale vengono condotte indagini, anche attraverso la somministrazione di un questionario, in collaborazione con persone e organizzazioni che operano nel quartiere di residenza dell’adottato e adottante.  Compito dei  Servizi Sociali è poi quello di fare il monitoraggio regolare e permanente fino al compimento dell’età adulta dell’adottato. Secondo la legge, la l’istruzione del procedimento, prima della sentenza, può richiedere fino a tre mesi. Se l’adozione è approvata, e se le circostanze lo richiedono, è previsto anche un  periodo iniziale di integrazione del minore nella famiglia adottante . per i Servizi Sociali di azione concludere o meno le condizioni per accogliere il bambino.

Chi può essere adottato?

Secondo il diritto di famiglia possono essere adottati: (1) i figli minorenni del coniuge dell’adottante, o che vivono con questo in unione o comunione di vita per più di tre anni; (2) minori di  14 anni  se  orfani,  abbandonati in condizioni di estrema povertà; (3) i minori di 14 anni, figli di genitori sconosciuti;  (4) bambini sotto i 18 anni, con età non superiore  a 12 anni, se sono stati sotto la custodia e la cura dell’adottante.

Chi può adottare?

La legge stabilisce che possono adottare congiuntamente due persone che soddisfino le seguenti condizioni: (1) sposate o in una unione di fatto per più di tre anni; (2) abbiano più di 25 anni; (3) possiedano le condizioni morali e materiali per consentire lo sviluppo armonico del bambino.

Possono adottare inoltre  le coppie non  sposate: (1) con più di 25 anni se possiedono le condizioni morali e materiali in modo da garantire la crescita del minore; (2) con  più di 25 anni se è il figlio adottivo del coniuge dell’adottante; (3) con  più di 25 anni se  il figlio dell’adottante si trova in regime di  comunione di vita per più di tre anni.

Diritti adottato

La legge  stabilisce una condizione fondamentale per l’adozione: la parità tra figli naturali e adottati, secondo la quale il bambino adottato si integra con altri discendenti. Il tutto deve essere registrato nel registro  civile, e potrà  utilizzare i soprannomi degli adottanti. Con la registrazione si stabilisce inoltre che l’adottato ha  gli stessi diritti dei figli biologici dei genitori adottivi. Così la legge stabilisce l’irrevocabilità di adozione, indipendentemente l’accordo tra l’adottante e l’adottato.

Controversie bambini adottati

L’anno scorso il Ministero delle Donne e Azione Sociale ha evidenziato un incremento dei casi di bambini coinvolti con le controversie a seguito di divorzio dei genitori adottivi. Molti di questi casi si concludono con il ritorno dei bambini dalle coppie separate ai centri pubblici e privati ​​dove hanno vissuto prima dell’adozione. Per quanto riguarda l’adeguamento e l’integrazione delle nuove famiglie, viene fatto notare dagli uffici del Ministero che le difficoltà iniziali del processo di adozione vengono, nel corso del tempo, assorbite con una piena integrazione del bambino nella nuova famiglia.

Alcuni dati sui rischi a cui sono esposti i bambini
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Traffico

Secondo un rapporto dell’Organizzazione internazionale per le migrazioni (2002/2003), circa un migliaio di donne mozambicane e bambini sono trafficati ogni anno in Sud Africa, molti di loro per essere sfruttati nel mercato del sesso. A questi dati si aggiunge un numero imprecisato, anche se di grandi dimensioni, di bambini vittime della tratta interna nel Paese. Internamente, il traffico di bambini si verifica lungo tre direzioni: dalle aree rurali a quelle urbane più vicine; urbane di grandi città come Maputo, Beira e Nampula e Maputo per in Sud Africa (fonte: UNICEF) Il Mozambico è dunque un paese di origine e di transito per il traffico in Sud Africa.

 
Violenza

Più di 3.500 casi di violenza contro i bambini sono stati segnalati alla polizia nel 2009. Il numero effettivo di bambini che hanno subito violenze, abusi e / o sfruttamento, è probabilmente molto superiore a quella dei casi riportati. La tolleranza della società nei confronti della violenza contro i bambini e le donne inibisce la denuncia, e ne  ostacola la lotta contro questi crimini. (Fonte: UNICEF)

Il lavoro minorile

L’inchiesta della forza lavoro condotta dall’istituto di statistica (INE 2004), indica che il 32 per cento dei bambini di età compresa tra i sette / diciassette anni sono coinvolti in qualche tipo di attività economica, con differenze significative tra le aree urbane e rurali. Ultimamente, la questione del lavoro minorile comincia ad apparire come una conseguenza di HIV / AIDS, data l‘esistenza di capi figli di famiglie, che devono prendersi cura dei fratelli più piccoli in seguito alla morte dei genitori, vittime di HIV e AIDS. (Fonte: UNICEF)

HIV e AIDS

I bambini orfani e resi vulnerabili dall’HIV e l’AIDS hanno maggiori  probabilità di essere stigmatizzati ed esposti a situazioni di rischio di tratta, abuso, sfruttamento e abbandono. Gli ultimi dati indicano che il 12 per cento dei bambini del Mozambico sono orfani, di cui cinque per cento sono vulnerabili a causa dell’AIDS, e che la percentuale è più alta nelle aree urbane (20 per cento) rispetto alle aree rurali (16 per cento). Ci sono in Mozambico circa 35 mila bambini orfani e vulnerabili di età compresa tra 0-17 anni, a causa di HIV e AIDS, secondo i dati selezionati in Mozambico nel 2008.

La provincia di Gaza è quella  che ha la più alta prevalenza di bambini orfani e vulnerabili (31 per cento), seguita dalla città di Maputo e Sofala provincia (20 per cento). Le province di Tete e Niassa hanno la prevalenza più bassa, con il 12 e il nove per cento, rispettivamente.

 
 
Traduzione di TFA dell’articolo apparso sul giornale @Averedade di Maputo il 13 marzo 2013

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