Giovedì 27 ottobre alle ore 18,30, la Biblioteca dell’Africa, Galleria Astra lato viaC. Battisti 7/a Udine, ospita Gianni Alioti, responsabile dell’ufficio internazionale dei metalmeccanici della Fim-Cisl per approfondire le problematiche collegate allo sfruttamento clandestino e spesso insanguinato dei minerali che portiamo dentro i nostri smartphone.
Negli ultimi 40 anni, circa il 60% dei conflitti armati ha avuto una qualche connessione con l’approvvigionamento e il commercio di risorse naturali, soprattutto in Africa, continente che detiene il 30% delle risorse minerarie mondiali. La Repubblica Democratica del Congo (RDC), in particolare, è sempre stata al centro di questi conflitti che, anche se a bassa intensità, sono presenti nei territori di estrazione della columbite-tantalite, o coltan, da cui si ricava il tantalio, metallo impiegato nei cellulari, computer, play station e vari prodotti di elettronica di consumo. Nonostante il successo della campagna internazionale del 2014, sulla tracciabilità dei minerali che aveva portato , nel mese di maggio del 2015, il Parlamento Europeo a votare a favore di una regolamentazione severa riguardante la legge sui minerali dei conflitti, registriamo a tutt’oggi, il sostanziale immobilismo delle istituzioni europee, in particolare del Consiglio. Da qui la ripresa della mobilitazione, per convincere il Consiglio e la Commissione a non indebolire ulteriormente le indicazioni emerse e votate dal Parlamento Europeo, per giungere a quel sistema di tracciabilità presupposto indispensabile riportare giustizia e pace nelle terre martoriate dai conflitti finalizzati al controllo dello sfruttamento delle ricchezze minerali africane.
L’incontro sarà anche occasione per presentare la mostra fotografica “Coltan Insanguinato”