Time For Africa continua a seguire la situazione di Marikana anche in relazione al fatto che stiamo sviluppando un progetto con quella comunità per la realizzazione di un centro culturale e una scuola.
Marikana, la piccola località tra Pretoria e Rustenburg, ormai tristemente nota per  il massacro di 34 minatori in sciopero alla miniera  di Platino Lonmin, è di nuovo al centro della cronaca. Ieri è stato  assassinato un dirigente sindacale della categoria indipendente dell’Amcu, che ha strappato la maggiore rappresentanza dei minatori al sindacato di categoria NUM (Unione Nazionale dei Minatori), vicino all’ANC.
Steve Khululekile , stava guardano una partita di calcio alla televisione in  un bar affollato nel vicino villaggio di Photosaneng, quando quattro uomini sconosciuti hanno fatto irruzione nel bar sparando 4 colpi che hanno colpito mortalmente il sindacalista.
La tensione rimane alta anche se unanime è giunta la condanna da parte delle organizzazioni sindacali tutte. Ma la rabbia e i sospetti ci sono. Un amico di Steve fa notare che l’assassino in qualche modo va ricondotto al clima di conflitto che si è venuto a determinare tra le due organizzazioni sindacali Amcu e Num. Il sindacalista è stato ucciso dopo l’annuncio che l’Amcu è ora ufficialmente il sindaco di maggioranza in Lonmin e altre miniere. Essere sindacato di maggioranza significa diventare l’interlocutore diretto dell’impresa e determinare e guidare le rivendicazioni sindacali.
La commissione instaurata dal governo Zuma per far luce sulle responsabilità del massacro di Marikana, non ha ancora concluso il suo lavoro e le tensioni dentro e fuori la miniera rimangono elevate. I testimoni poi si sentono minacciati e temono per la loro sicurezza.
L’ANC in evidente difficoltà appella alla calma e alla moderazione , anche agli organi di comunicazione che con le loro speculazioni e teorie alimentano la tensione. Marikana non può trasformarsi in un bastione dell’illegalità .