
Marco Cavallo torna a viaggiare. Dopo aver attraversato gli Ospedali Psichiatrici Giudiziari d’Italia per denunciare l’ingiustizia e l’umanità negata di quei luoghi, oggi il suo cammino lo conduce nei CPR (Centri di Permanenza per il Rimpatrio).
Strutture che, sotto molti aspetti, ricordano gli OPG, ma risultano forse ancora più crudeli dal punto di vista umano. Qui si trovano uomini e donne il cui unico “reato” è stato cercare una via di fuga dalla fama, dalla guerra, da un destino segnato. I CPR rappresentano l’emblema dell’ingiustizia sociale del nostro tempo: luoghi di detenzione senza colpe, di esclusione senza appello, di violenza istituzionale normalizzata. Ogni tappa sarà un’occasione per far emergere la realtà dei CPR, per raccontare storie dimenticate, per denunciare l’assenza di diritti e la disumanizzazione di chi vi è rinchiuso.
Sarà un viaggio di denuncia, ma anche di speranza e partecipazione.
Arte, musica e partecipazione per cambiare la narrazione.
Ogni tappa del viaggio sara preparata con il coinvolgimento del gruppi locali e sarà a c c o m p a g n a t a da performance artistiche, musica, incontri e dibattiti. Perché la cultura può rompere il silenzio, cambiare la narrazione e creare
nuovi spazi di resistenza e solidarietà.