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L’Umanità Dimenticata del Sudan

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L'Europa Indifferente e il Silenzio dei Movimenti Sociali in Italia

La guerra civile in Sudan è la più grave crisi umanitaria al mondo, ma riceve un’attenzione mediatica minima in Europa e da parte dei movimenti sociali , anche in Italia. Milioni di persone sono intrappolate in assedi, carestia, epidemie e violenze quotidiane che l’opinione pubblica europea fatica a comprendere, mentre la mobilitazione in Italia rimane marginale.

Un Conflitto Lontano dai Riflettori

Dal 15 aprile 2023, lo scontro tra le Forze Armate Sudanesi (SAF) e le Rapid Support Forces (RSF) ha trascinato il Paese in un conflitto atroce che dura ormai da oltre 900 giorni. I fronti si sono moltiplicati, da Khartoum al Darfur, mentre intere comunità affrontano fama, malattie e sfollamenti forzati.

 

Milioni in fuga: Oltre 12 milioni di persone sono state costrette a spostarsi all’interno del Sudan, e più di 3 milioni hanno cercato rifugio nei Paesi confinanti come Ciad, Etiopia e Sud Sudan.

Fame catastrofica: Cinque aree nel Nord Darfur e nelle montagne del Nuba hanno già visto dichiarazioni di carestia, con oltre 15 milioni di persone in stato di insicurezza alimentare acuta 

Malnutrizione infantile: In Darfur, 260.000 bambini soffrono di malnutrizione acuta severa, senza accesso a cure salvavita per mancanza di rifornimenti e strutture sanitarie operanti  .

Eppure, in Europa, il tema rimane relegato a qualche trafiletto, mentre sui social e nelle piazze italiane l’attenzione si concentra su altri conflitti più “visibili”.

La guerra in Sudan non è un conflitto lontano; è un’emergenza che richiede un impegno globale e una presa di coscienza collettiva. L’Europa e l’Italia non possono più voltare lo sguardo: la nostra umanità comune ci chiama a intervenire con urgenza, proteggendo i più vulnerabili e sostenendo il diritto alla vita, all’acqua, all’istruzione e alla dignità di milioni di persone.

Se vogliamo essere sinceri custodi dei valori dei diritti umani, dobbiamo farlo ora, prima che diventi troppo tardi. Non lasciamo che il Sudan resti la “Gaza dimenticata” dell’Africa, isolata nell’indifferenza di governi e movimenti che troppo spesso scelgono di non vedere.

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