In collaborazione con SCRITTI d’AFRICA
Uno sguardo italiano sul Corno d’Africa. Un modo per ricordare che anche noi italiani abbiamo un passato coloniale. Un modo per capire che eravamo anche noi migranti verso l’Africa, ad Asmara. Migranti africani che oggi vengono a Roma. Anche loro, come noi, alla ricerca di migliori condizioni di vita. L’autrice, giornalista e scrittrice trevigiana Paola Pestacaldi tratteggia l’emigrazione ad Asmara nel 1936 del nonno materno.
Pestacaldi Paola: L’Africa non è nera
14,45 euro, 220 p. Mursia Editore 2015
Molti italiani dal nord est d’Italia avevano scelto le Americhe, altri, seguendo la sirena di Mussolini, avevano creduto, chi più chi meno, alla ‘civilizzazione’ dell’Eritrea e alle possibilità di guadagno che si aprivano per coloro che avessero accettato di lavorare duro.
La Pastacaldi sa che avventurarsi in un contesto simile è attraversare un terreno minato, suscettibile di una quantità di critiche: il fatto è che si tratta, ci sembra, di una persona che non accetta le censure. Lo sappiamo che la colonizzazione è stata , per molto tempo, oggetto di rimozione da parte dell’opinione pubblica e degli storici. Ma oggi questo tappo è saltato ed è giusto recuperare memorie che andrebbero perse se non se ne continuasse a parlare. Si tratta di seguire le vite delle persone, non solo ricostruire fatti di guerra o politica in senso stretto. Infatti, seguendo il suo blog, si ha idea di quanta ricerca e documentazione, in svariati archivi locali e nazionali, ci sia sotto la trama del suo romanzo: questa, del resto, è anche la tendenza di molti studiosi di storia e letteratura post-coloniale in Italia e altrove.
Segue su Scritti D’Africa