Luca Bussotti e Julio Chinguai, professore Università di Maputo, hanno pubblicato questo interessante studio sul Rap in Mozambico.
Come in molti altri paesi, anche in Mozambico è stato introdotto il rap frutto di importazione dagli Stati Uniti, intorno agli anni ’80, per poi divenire genere musicale con contenuti originali e di notevole impatto, soprattutto con strati giovanili urbanizzati. Dal 2002 al 2003, il rap mozambicano ha sviluppato due tendenze distinte, una – una minoranza in termini di artisti che la praticano, ma di maggiore rilevanza artistica e sociale – impegnata e che è riuscita a sviluppare a
critica politica violenta; l’altro, più focalizzato su questioni commerciali e di facile fruizione.
Attraverso una ricostruzione storica basata, essenzialmente, su fonti orali , la seconda parte, centrata nelle interviste e nell’analisi del discorso di alcune canzoni di rapper mozambicani impegnati, l’articolo qui presentato si propone di analizzare come questo genere musicale si è diffuso nella città di Maputo e quali sono le sue tendenze attuali.
La base teorica di questo studiosi rifà alla teoria dell’industria culturale di Adorno, completata dalla reinterpretazione di Peterson e Berger, associata a forme di controllo che i regimi democratici limitati, come quello mozambicano, esercitano nella libertà espressione, anche in ambito artistico.
O RAP de intervençao social em Maputo, Moçambique