Il drammatico attentato al Westgate di Nairobi si è concluso con decine di vittime. Persone inermi che hanno avuto il torto di frequentare il grande mall di Nairobi per la spesa, per un caffè, per un po’ di relax. I terroristi del gruppo somalo Sabaab ne hanno rivendicato la responsabilità A una settimana di distanza dal tragico attacco ecco che emergono notizie e storie delle tante vite perse. Destino ha voluto che il poeta ghanese Kofi Aewoonor si trovasse proprio quella mattina in quel luogo.
Riportiamo l’estratto della lettera da Nairobi scritta da Teju Cole (vedi afrpolitans)
Il giorno prima , a poca distanza dal Westgate, aveva partecipato al festival di letteratura e poesia africana “Hay Festival Storymoja, assieme ad altri importanti esponenti delle letteratura africana quali Mongane Wally Serote e Kwame Dawes. Alla conferenza stampa mi sono seduto accanto a Awoonor che ha aperto il festival, felice di incontrarlo. Awoonor era un uomo gioviale, dalla pelle scura e fine, con indosso un batakari, una tunica a righe, che gli dava un’aria regale. Arrivando in ritardo, aveva scherzato” mi scuso. Quando hai detto alle 4:00 pensavo intendessi a 04:00 tempo africano che è 5:00″
Awoonor, è considerato il più grande poeta contemporaneo del Ghana, era un membro della generazione letteraria che raggiunse la maggiore età negli anni Cinquanta e Sessanta. Molti di questi autori sono stati pubblicati da Heinemann africano Writers Series. Serie con la direzione di Chinua Achebe, prima fioritura delle letteratura africana in lingua inglese. Awoonor ha condiviso con molti dei suoi contemporanei un impegno intenso sia con la tradizione e la modernità africana e. come Achebe, ha anche dato voce a una cultura in rapido cambiamento per effetto delle influenze coloniali, e ha espresso una disillusione con la violenze che hanno caratterizzato il progetto post- coloniale.
“This Earth, My Brother”
The crackling report of brens
and the falling down;
a shout greeted them
tossing them into darkness.
Come il suo amico scomparso Christopher Okigbo, ha utilizzato l’uso del linguaggio vernacolare africano che, nel suo caso è l’Ewe. Da quella tradizione Ewe è arrivata la sensazione di elegia, che ha applicato con serietà e ironia nella fase di crisi della post- indipendenza del Ghana. L’uso della lingua Ewe ha anche dato alla sua poesia forti cadenze musicali, fluenti anche quando il significato era opaco.
Nel corso del memoriale organizzato il lunedì con l’assedio ancora in corso dopo tre giorni, al Museo Nazionale di Nairobi, il giovane poeta ghanese Nii Ayikwei Parkers, nel corso dell’elogio alla figura di Awoonor con dolore ha letto una sua poesia:
“The Journey Beyond”:
The howling cry through door posts
carrying boiling pots
ready for the feasters.
Kutsiami the benevolent boatman;
when I come to the river shore
please ferry me across
I do not have tied in my cloth the
price of your stewardship.
Ma il momento più risonante della serata è stato il meno atteso: qualcuno aveva la registrazione audio che Awoonor aveva dato venerdì al Festival. E così nel silenzio della sala, abbiamo ascoltato la sua voce che parlava sulla precarietà delle vita in Africa.
” E io ho scritto anche sulla morte, soprattutto in questa ora. A settantanove anni, è necessario conoscere, a meno che non sei un idiota – che molto presto, si dovrebbe essere in movimento verso lei. “Poi aggiunse sia con leggerezza e serietà, “Un antico poeta della mia tradizione ha detto: Ho qualcosa da dire. Devo dire prima che arrivi la morte. E se io non lo dico, nessuno lo dica per me. Io sarò colui che lo dice”
Il giorno dopo, Sabato 21 settembre il grande poeta Kofi Awoonor troverà la morte per mano dei terroristi.