L’incontro alla Farnesina della settimana scorsa ha forse riacceso i riflettori sull’Africa per coglierne la fragilità, le differenze e soprattutto prestare maggior attenzione al Continente sulla quale bisogna investire. Queste le parole di Emma Bonino ministro degli Esteri. Attraverso questa iniziativa sarà possibile costruire nuove e più avanzate partnership con il coinvolgimento non solo pubblico e privato ma anche del non-proifit. Potrebbe questa essere l’occasione, anche formale, per avviare un percorso innovativo sui nuovi partenariati che possono contribuire a modernizzare la Cooperazione per lo Sviluppo e le Politiche di Aiuto verso quei paesi che navigano in fondo alle classifiche dello sviluppo umano.
I settori identificati sono molteplici: si va dai diritti civili a quelli umani, alla governace e stabilizzazione democratica, energia, ambiente, agricoltura e infrastrutture senza dimenticare la cultura, spesso grande assente nel panorama africano. Obiettivo dunque è quello di ridare nuovo slancio e nuove relazioni fra l’Italia e l’Africa ripercorrendo quanto già accaduto con la Conferenza Italia e America Latina di qualche tempo fa.
Prime tappe del percorso italiano e africano sono il Ghana già coinvolto nel programma finanziato dall’Italia Ghana Private Sector Development Facility . Una tappa per verificare l’andamento del progetto bilaterale di sviluppo delle piccole e medie imprese. Successivamente, il giorno 7 gennaio in Senegal per sostenere con il Paese il dialogo politico, le relazioni culturali, la cooperazione nei settori giustizia, difesa e polizia, oltre all’avvio di un nuovi rapporti economici. Il Senegal rappresenta inoltre un punto di riferimento importante per la stabilità politica che lo ha contraddistinto rispetto a un’area dell’Africa tormentata in primo luogo per la crisi in Mali.
Seguiremo gli sviluppi della nuova e promettente iniziativa con l’Africa.