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Iniziata la diga di Bujagali

L’articolo uscito sul numero di Nigrizia qui sotto riportato, ci consente di aprire una finestra sull’Uganda. In particolare avremo un diario in diretta sull’impatto che un opera di questa portata avrà sulle popolazioni e sulle economie locali. La grande diga verrà realizzata sul Nilo, vicino al lago Vittoria duramente contestato dagli ambientalisti.

Uganda: iniziata la diga di Bujagali Sara Milanese

Un progetto da 770 milioni di dollari: il più grande investimento privato in Africa orientale, duramente contestato dagli ambientalisti. Tra i maggiori finanziatori, la Banca Mondiale.(foto: Museveni e l’Aga Khan danno il via ai lavori, dal sito del progetto www.bujagali-energy.com)

Sarà il maggiore investimento privato mai avvenuto in Africa orientale, e il più grande progetto di energia indipendente in quella sub-sahariana: si tratta della diga e della centrale idroelettrica di Bujagali,che verrà costruite sulle omonime cascate, in Uganda.

Il 21 agosto il presidente Yoweri Museveni e l’Agha Khan hanno inaugurato l’inizio dei lavori. La diga costerà 770 milioni di dollari (circa 570 milioni di euro); Banca mondiale (Bm) e Banca africana per lo sviluppo (Bad) sono tra i maggiori investitori, assieme alla European Investment Bank.

Il progetto, ha assicurato Museveni, metterà fine alle continue sospensioni di energia che rallentano tutto il paese e che fanno perdere all’Uganda almeno l’1% annuo del PIL (dati della Banca Mondiale), causando inoltre il continuo aumento del prezzo della corrente elettrica. Una volta ultimata (i lavori dovrebbero finire nel 2011) la diga avrà una capacità di 250 megawatt e permetterà di duplicare l’energia elettrica nel paese. In Uganda solo il 5% della popolazione può accendere la luce in casa. Nelle zone rurali, dove si concentra la stragrande maggioranza degli ugandesi (30 milioni di abitanti, circa l’85% della popolazione ) solo l’1% dei abitanti delle zone rurali ha accesso all’elettricità.

Inoltre, promette ancora Museveni, il prezzo della corrente elettrica contemporaneamente si abbasserà del 50%. Un’affermazione che non convince la società civile ugandese, preoccupata per le possibili ripercussioni del costo del progetto sui prezzi al consumo per i cittadini. Il progetto continua ad essere fortemente contestato dai gruppi ambientalisti: la diga sarà costruita sul Nilo, a pochi chilometri dal lago Vittoria, il più esteso in Africa, che in questi anni ha toccato livelli minimi storici. Questa sarebbe la terza diga in avallo del bacino, e causerà gravi conseguenza sulle risorse idriche del lago. Ma il presidente Museveni non sembra per niente preoccupato dell’impatto ambientale: è investendo in fonti rinnovabili come quella idroelettrica, ha affermato, che si tutela l’ambiente. Il presidente ha quindi approfittato dell’occasione per annunciare l’intenzione dell’esecutivo di finanziare altri progetti basati su fonti rinnovabili: l’energia solare, le biomasse e le fonti geotermiche. E dopo aver poggiato i primi mattoni della diga ha attaccato gli ambientalisti e si è scusato con gli ugandesi per il ritardo nell’inizio dei lavori: il progetto avrebbe dovuto partire 15 anni fa.

Fonte Nigrizia

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