Oggi 25 milioni di elettori registrati andranno alle urne per la quinta volta dopo la sconfitta dell’apartheid e prime elezioni dopo la scomparsa del padre della nazione arcobaleno Nelson Mandela
La domanda dove si stà dirigendo questo paese è d’obbligo. La leadership esercitata fin qui dall’ANC sarà ancora in grado di governare in modo progressista restituendo dignità e giustizia sociale a tutti i suoi abitanti? Sarà in grado di ridurre la forbice delle ingiustizie che condizionano ancora il riscatto sociale di milioni di sudafricani che vivono ancora in condizioni difficili? Sarà anche punto di svolta morale, di giustizia e di politiche economiche e sociali all’altezza delle sfide?
Su una cosa i sudafricani si trovano d’accordo che il loro paese è un posto di gran lunga migliore rispetto alla mostruosità che era prima del 1994. I frutti della libertà sono numerosi e reali: un paese dove si cammina con orgoglio, senza paura; una piena cittadinanza del mondo; una dispensa democratica e una costituzione di cui i sudafricani ne sono orgogliosi. Ma l’arcobaleno non è così vivido, e gli ultimi cinque anni di leadership del presidente Zuma si vedono tutti : ogni giorno decine di proteste in tutto il paese, servizi scarsi o assenti per la popolazione più povera. Il 36% della popolazione è senza lavoro, più o meno come 20 anni fa. Lo stato dell’istruzione resta precaria, l’economia anemica e il Sudafrica non è più la prima economia dell’Africa e viaggia con ritmi di crescita da crisi europea -1,9% contro la crescita media del 5% di tutto il continente africano. Una democrazia violata più volte soprattutto con la strage di Marikana dove 34 minatori hanno perso la vita per affermare il loro diritto allo sciopero e a condizioni di lavoro dignitose.
La corruzione poi è diffusa, con lo scandalo della casa privata del presidente Zuma, che tiene banco in tutti i comizi dell’opposizione. Per quella casa sono stati utilizzati 20 milioni di sterline per la sicurezza del Presidente. Non manca poi la legge sulla “protezione delle informazioni” che Zuma deve ancora firmare, un modo di limitare la libertà di stampa che investiga sulla corruzione diffusa della politica.
Di fronte a questa situazione disgustosa come la descrivono anche alcuni ex ministri che stanno chiamando i cittadini a votare contro la ANC colpevole di aver tradito gli ideali di Mandela. Ci sono oggi sulla scena politica altri contendenti che probabilmente riusciranno a scalfire il potere dell’ANC che supererà abbondantemente il 50% dei voti. Domani sapremo se la democrazia sudafricana si sarà consolidata.