Prosegue con successo la mostra Il Rumore dei Passi, visitabile fino al 16 maggio dalle ore 9:30 fino alle ore 20:00. Via Gemona 92, Palazzo Garzolini di Toppo Wassermann, sede della Scuola Superiore UNIUD.
Il rumore dei passi è una comunicazione sul fenomeno migratorio. Il progetto parte da una considerazione, quella dell’invasione di immagini e parole legate solo al finale dell’intero processo, ovvero agli sbarchi dei migranti, silenziosi o tumultuosi che siano. Il rumore dei passi ha scelto una strada diversa, quella di trasmettere le motivazioni che portano allo sviluppo di un processo, ovvero le cause di partenza delle varie pandemie sociali che obbligano intere comunità a trasferimenti forzati.
Abbiamo pensato un percorso in gran parte sensoriale, nel quale i dati oggettivi si trasformano in elementi
simbolici. “Immagini tridimensionali” la cui carica interna è capace di sostituire le parole, oppure di integrarle. Non abbiamo indicato soluzioni, abbiamo legato tutte le installazioni alla “presa in carico” collettiva del fenomeno, ovvero ad una riflessione che significa corresponsabilità su più livelli, da quello storico a quello economico. L’intero progetto è stato pensato anche come ribaltamento delle classiche comunicazioni a pannelli che non vedono alcuna “partecipazione “da parte del visitatore.
Si spiega in questo senso l’utilizzo diffuso di una materia come il plexiglass specchiante, uno strumento sulle cui superfici il lettore si vede riflesso tra le parole e le figure stampate sul materiale stesso. Il rumore dei passi si compone di dieci installazioni monotematiche. Dopo una grande sagoma introduttiva, si percorre la storia e la geografia del fenomeno migrazione con inserimenti frequenti nella cultura della contemporaneità, con lo scopo dichiarato di accompagnare il mondo giovanile attraverso gli stili propri di quella generazione.