La disputa dei risultati elettorali del 2007 aveva scatenato settimane di violenze tra le fazioni avversarie. 1200 morti e 600.000 persone costrette a fuggire dalle loro case. Forte dunque la preoccupazione che queste elezioni non si trasformino nell’ennesimo confronto tra i candidati che poi rappresentano anche le comunità tribali di riferimento.
Queste sono elezioni rappresentano anche l’avvicendamento al potere , dopo i due mandati Uhuru Keniatta sostiene il suo ex nemico Raila Odinga, già primo ministro dal 2008 al 2013, che correrà con l’alleanza Azimio la Umoja. Una coalizione – all’italiana – che raggruppa 10 partiti.
L’avversario di Odinga sarà William Ruto, più giovane di 22 anni del suo avversario e che correrà con l’United Democratic Alliance.
A seguire altri due candidati ; David Mwaure e George Wajackoya e, per la prima volta nessuno dei principali candidati appartiene al più grande gruppo etnico del paese: i Kikuyu. Tant’è che per la prima volta nella storia delle democrazia multipartitica del Kenya, tutti i candidati si sono impegnati aad accettare l’esito dei risultati.
La vortazione è in corso, ci sono lunghe file nei vari seggi del Paese.