Con la presenza di Fabrizio Corsi si concluderà il ciclo d’incontri Africa a Zig Zag realizzato con l’Università delle LiberEtà, centro di educazione permanente di Udine. L’incontro, per l’occasione aperto a tutti, sarà l’occasione per conoscere, attraverso la proiezione di numerose diapositive, i capolavori dell’arte africana nel tempo.
Dalla civiltà Nok (1000 a.c. fino al 1200 d.c), per passare al mondo IFE, al regno del Benin (1400-1800 d.c.), ai grandi regni del Sahel, fino ai primi contatti con gli europei tra il 1490 e il 1800 d.c. passando per il periodo della tratta degli schiavi e della colonizzazione.
Fabrizio Corsi poi ci condurrà nell’esplorazione della religione dei neri e dei fondamenti dell’animismo e l’arte ad essa funzionale. Le sculture come strumenti e manifestazioni di culto. Statue di antenati, maschere e feticci, con le diversità di stile delle diverse etnie esemplificate attraverso due popolazioni: Dogon e Yoruba. Un richiamo anche all’influenza dell’arte africana sull’arte moderna occidentale.
Con questo appuntamento concludiamo il ciclo d’incontri Africa a Zig Zag. Iniziativa che voleva offrire una visione a zig zag dell’Africa un continente che spesso, ignoriamo o conosciamo molto poco ma che incontriamo o incrociamo tutti i giorni grazie alla presenza degli immigrati africani presenti nel territorio. Un modo per rafforzare l’idea dell’Africa come realtà in movimento, immagine di un continente che tenta di affermarsi e di uscire dagli stereotipi cui è stato relegato. Posta ai margini della storia l’Africa ne è, invece, da sempre parte integrante.