Di HAITI ultimamente si parla, poco, solamente in occasione delle tragedie come quella dell’ultimo terremoto che, ad oggi, ha causato duemila morti, diecimila feriti e oltre 80mila case distrutte, seguito dalla tempesta tropicale che rallenta i soccorsi. Un mese prima mercenari hanno assassinato il presidente Jovanel Moise, senza dimenticare le scorribande delle gang che infestano l’isola e che impediscono l’arrivo degli aiuti alle persone bisognose.
Haiti oggi è diventata una nazione fallita e non solamente a causa degli eventi naturali. Le responsabilità degli uomini, della politica dei governanti che in questi ultimi anni si sono susseguiti, della comunità internazionale, anche delle ONG che nel terremoto del 2010 erano intervenute a centinaia, senza per questo migliorare la situazione e le prospettive di questa isola.
HAITI nel 1791 è stata la culla della Rivoluzione degli schiavi che in pochi anni ha portato all’Indipendenza e dato vita al movimento antischiavista che porterà poi all’abolizione della schiavitù. Il 23 agosto alle ore 18,00 nel Giardino Giovanni Pascoli di Udine in Piazza della Repubblica avremo modo di approfondire con l’haitiano Rodney Jean Dominique. Partecipano Renata Capria D’Aronco del Club dell’Unesco di Udine, Umberto Marin di Time For Africa con gli intermezzi musicali di Simone Serafini, Alessandra Franco, Anna Garano.