In questi giorni è esplosa una feroce caccia allo straniero nella provincia del Gauteng (Johannesburg) a partire dalla township di Alexadra per estendersi e sconvolgere il centro di Joburg. Molti parlano di violenza inaspettata, ma il problema è che non si è mai voluto guardare alla difficle situazione della nazione arcobaleno che è riuscita a gestire e superare una pericolosa transizione ma incapace di uscire da una situazione “criminale” drammatica. Il record di omicidi e violenze.
Ricordiamo tra queste l’uccisione di amici come Gito Baloi, grande musicista mozambicano, rapinato e ucciso per strada dopo un concerto tenuto a Pretoria. Luke Dube altro nome eccellente e grande protagonista della musica reggae africana, anche lui ucciso per rapina nella sua auto con a bordo i sui due figli, per fortuna illesi.
Da anni il Sud Africa rappresenta il punto di riferimento per i milioni di africani che vedono in questa nazione un’ancora di salvezza, un’opportunità da cogliere per uscire da situazioni di povertà, per rifarsi una vita. Il flusso di immigrati dal 2004 è stato ininterrotto. Il Paese non ha potuto che chiudere un occhio anche perché molti degli immigrati provengono da paesi amici che in passato hanno sostenuto l’ANC e la lotta contro l’Apartheid.
Si calcola che oltre 5 milioni di africani provenienti dai vari paesi siano entrati in forma regolare o da clandestini. Lo stesso centro di Joburg si è progressivamente trasformato in questi ultimi anni in un suk all’aperto dove la spartizione del territorio è governata da precise etnie. I nigeriani gestiscono il mercato della droga e della prostituzione.
La crisi poi con lo Zimbabwe ha costantemente favorito l’immigrazione clandestina a cui il governo di Mbeki non ha saputo o voluto prendere nessuna decisione per non dispiacere all’amico Mugabe.
La cronaca parla oggi di 22 morti e oltre 6.000 sfollati dalle zone calde. Gli episodi di violenza sono al suo massimo anche per la brutalità delle esecuzioni. La repressione delle forze di polizia è iniziata. Forse questo porterà alla calma, certo è che il Paese e la politica miope di Mbeki rispetto ai problemi regionali è in parte responsabile di quanto accaduto.
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