Ormai la nostra cooperazione allo sviluppo è andata. Le risorse messe a disposizione sono irrilevanti, mentre la nostra politica estera guarda più agli affari e alle repubbliche ex comuniste come nuovo baricentro. Si cerca di promuovere il partenariato pubblico privato come se questo, da solo, possa sostituirsi alla multilateralità solidale indispensabile per politiche efficaci di sviluppo umano.
2 dicembre 2009. In occasione del dibattito sulla legge Finanziaria LINK 2007, il coordinamento delle principali organizzazioni non governative italiane, ha scritto al Ministro Franco Frattini, al Ministro Giulio Tremonti, ai Presidenti della Camera Fini e del Senato Schifani insieme ai rappresentanti dei Gruppi parlamentari per chiedere di affrontare la gravissima situazione in cui versa il fondo per gli aiuti della cooperazione italiana.
L’Italia stanzia attualmente per l’APS (Aiuto pubblico allo sviluppo) intorno allo 0,11% del PIL percentuale che, con l’attuale proposta di Finanziaria, sarebbe ulteriormente decurtata nel corso del prossimo biennio di finanziamenti.
Se non si opera urgentemente per ripristinare il fondo destinato agli aiuti, riportandolo almeno a 500 milioni di Euro, l’Italia scomparirà dal gruppo dai Paesi donatori, con gravissime conseguenze politiche oltre che umanitarie.
Riteniamo utile dare spazio alla presa di posizione di Link 2007, coordinamento di un gruppo di ONG italiane
Le nostre ONG, impegnate quotidianamente nella lotta alla poverta, nella tutela dei diritti umani, nella cooperazione sanitaria, dell’educazione e nella tutela ambientale, al fianco di decine di partner locali, istituzionali e privati, stanno seriamente rischiando la paralisi per assenza di fondi, non essendo più in grado di garantire la programmazione di progetti gia in corso e – teoricamente – cofinanziati con il contributo della Cooperazione Italiana.
Le organizzazioni di LINK 2007 chiedono al Governo e al Parlamento di esprimere – in modo ampio e al di là degli schieramenti ideologici – la volontà politica di non confinare l’Italia, nel contesto mondiale, in un ruolo marginale.
Nelle centinaia di progetti fin ad oggi realizzati, per molti di noi nel corso di oltre 40 anni d’impegno a fianco dei più poveri, abbiamo sempre portato con orgoglio la cooperazione non governativa italiana, certi che fosse la testimonianza di un modo di operare fatto di motivazione, competenza e disponibilita a misurarsi con i molti problemi del sottosviluppo. Ogni giorno le nostre associazioni, al pari di molte altre italiane, lo testimoniano con coraggio e dedizione in tutti Paesi del mondo, dove siamo direttamente presenti e operativi, nonostante i difficili contesti.
Non permettete che il nostro impegno sia vanificato, o peggio ancora, azzerato!