
L’educazione dimenticata: la crisi nelle scuole di Gaza
Nel centro della Striscia di Gaza, migliaia di bambini sono privati del loro diritto fondamentale: andare a scuola. Dopo due anni di guerra, il sistema educativo è stato quasi completamente distrutto; oltre il 91% degli edifici scolastici sono inagibili o trasformati in rifugi per le famiglie sfollate.
Nonostante tutto, l’impegno degli insegnanti volontari e delle organizzazioni umanitarie tiene in vita la speranza: lezioni nelle tende di fortuna, materiali quasi assenti, ma tanta determinazione. Alcuni bambini imparano così le basi di grammatica, matematica e scienze, spesso senza libri o quaderni. Solo il 38% dei giovani gazawi ha avuto accesso a qualche forma di apprendimento negli ultimi due anni. Le famiglie temono per il futuro dei figli, mentre la didattica a distanza, spesso ostacolata da blackout e carenza di internet, rappresenta per molti l’unica alternativa possibile. Gli operatori umanitari denunciano una situazione disperata: migliaia di insegnanti e studenti hanno perso la vita, intere generazioni rischiano di diventare “generazioni perdute”. Eppure la voglia di imparare resta fortissima: ogni spazio, anche sotto una tenda, viene sfruttato per cercare una parvenza di normalità.
L’istruzione non è solo apprendimento; è socialità, crescita, futuro. La comunità internazionale deve garantire che nessun bambino di Gaza venga privato del proprio diritto a studiare.
Per saperne di più Beatriz Lecumberri