Gambia, 22 anni dopo…
Dopo l’ultimo tentativo di mediazione dei presidenti di Mauritania, Mohamed Ould Abdel Aziz, e della Guinea, Alpha Condé, Yahya Jammeh ha finalmente accettato di cedere il potere al presidente neoeletto del Gambia, Adama Barrow, e sabato sera ha lasciato il Gambia a bordo dell’areo di Alpha Condé.
Il Gambia si trova nell’Africa Occidentale ed è completamente circondato dal Senegal; con poco più di 1.8 milioni di abitanti è lo stato più piccolo del continente. Nel 1965 ha ottenuto l’indipendenza dall’Impero coloniale britannico ed è rimasto sotto la guida di Dadwda Jawara, già primo ministro dal 1963. Dopo più di trent’anni di leadership indiscussa, nel 1994 il leader viene deposto da un golpe militare che porta al potere Yahya Jammeh, importante esponente dell’esercito e figura di rilievo dell’Alleanza Patriottica per il riorientamento e la costituzione. Nel dicembre del 2015, Jammeh annuncia la sua volontà di trasformare il Gambia in una repubblica islamica. Forte della sua leadership e dell’influenza consolidata fra i reparti militari e la popolazione, si è presentato alle elezioni del 2016 sicuro di poter vincere contro il suo avversario Adama Barrow, principale esponente dell’opposizione. Ma le cose sono andate in maniera diversa: i risultati del ballottaggio del 1 dicembre 2016 hanno sancito la vittoria di Barrow con il 45% dei voti, contro il 36% del presidente uscente.
Dopo aver pubblicamente riconosciuto la vittoria del suo avversario, Yayah Jemmeh cambia idea: contesta il risultato delle elezioni, dichiara lo stato d’emergenza ed estende il suo mandato per altri tre mesi. La resistenza del dittatore gambiano, inoltre, costringe Adama Barrow a mettersi in salvo a Dakar, in Senegal, dove è accolto nell’ambasciata del Gambia il 15 gennaio e dove, il 19 gennaio, presta giuramento. Nella notte precedente alla cerimonia, subito dopo che il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite aveva sostenuto all’unanimità le iniziative volte a favorire l’insediamento di Adama Barrow, le truppe senegalesi superano il confine occupando il territorio gambiano e lanciando un ultimatum all’ormai ex-presidente Jammeh.
I presidenti della Mauritania e della Guinea venerdì, a Banjul, dopo un’estenuante trattativa sono riusciti ad ottenere che Yahya Jammeh si ritirasse e accettasse la volontà popolare, passando a discutere le condizioni della sua partenza, e sospendendo, nei fatti, l’avvio di un’operazione militare dell’Africa Occidentale. Le condizioni della resa di Jammeh, tuttavia, sono state estremamente vantaggiose: non gli è stato impedito di ricandidarsi a nuove elezioni presidenziali in Gambia e gli sono stati amnistiati tutti i crimini commessi durante gli oltre vent’anni di governo.
Dopo 22 anni di presidenza, durante i quali ha governato con il pugno di ferro, facendo arrestare arbitrariamente i suoi concittadini, violando i diritti civile della popolazione, vietando nei fatti la libertà di opinione e di stampa, Yahya Jammeh è scappato. Pare abbia portato con sé oltre 11 milioni di dollari dell’erario e svariati beni di lusso. La sua destinazione finale è la Guinea Equatoriale, paese che non fa parte della Corte penale internazionale ed è guidato da un altro uomo forte, Teodoro Obiang Nguema (al potere dal 1979).
In attesa che i capi dei servizi di sicurezza dichiarino pubblicamente il loro impegno di fedeltà alla Repubblica, alla Costituzione e al capo dello Stato, Adama Barrow resterà a Dakar, dove ha iniziato le consultazioni per formare la sua nuova squadra ed ha nominato vicepresidente Fatoumata Jallow Tambajang, responsabile della sua coalizione.
Attivista per i diritti delle donne, Fatoumata Jallow Tambajang ha lavorato per le Nazioni Unite ed è stata ministro della salute sotto il presidente Yahya Jammeh. Ora ricopre la carica che è stata di un’altra donna, Isatou Njie-Saidy, vicepresidente dal 1997.
Le consultazioni sono ancora in corso per consentire ad alcuni importanti tecnocrati di entrare nella compagine di governo, tuttavia non si hanno ancora certezze sulla sua composizione. “Sarà rispettato l’equilibrio tra i generi” assicura il portavoce di Barrow, Halifa Sallah.
Libera traduzione di TimeForAfrica
Fonti
www.Jeuneafrique.com
24 gennaio 2017 – Jeuneafrique /AFP: Gambie : le président Adama Barrow toujours à Dakar.
21 gennaio 2017 – Jeuneafrique /AFP Gambie : Jammeh négocie son départ du pouvoir, intervention militaire en suspens.
20 gennaio 2017 – Benjamin Roger (inviato speciale) Avec les militaires de la Cedeao, à la frontière sénégalo-gambienne
www.internazionale.it
23 gennaio 2017 – redazione: Il Gambia festeggia la partenza di Jammeh e aspetta il nuovo presidente
www.lenius.it
22 gennaio 2017 – Matteo Margheri: Gambia, fine di una dittatura