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Dai 1 Calcio al razzismo con Udinese e Snaidero

Direttamente dal sito web dell’Udinese Calcio

Piccoli tifosi crescono: “Udinese Calcio e Snaidero Basketball contro il razzismo”

D’Agostino: “Il razzismo nasce dalla mancanza di curiosità”

Nell’ambito dell’iniziativa “Piccoli tifosi crescono” si è tenuta oggi la conferenza stampa “Udinese Calcio e Snaidero Basketball contro il razzismo”, cui hanno partecipato il Presidente dell’Udinese Franco Soldati, il centrocampista bianconero Gaetano D’Agostino, il Consigliere Delegato della Snaidero Basketball Alessandro Zakelj e la guardia italo-americana Stefano Rabaglietti.
La conferenza dedicata ai tifosi del domani è stata ulteriormente arricchita dalla presenza di Davide Micalich, addetto stampa della Snaidero Basketball, e di Umberto Marin, Presidente dell’Associazione “Time for Africa” (www.timeforafrica.it), associazione non-profit da anni impegnata in attività di cooperazione e volontariato in Africa e nella lotta al razzismo, anche attraverso lo sport.

Come ha ricordato il Presidente Franco Soldati, l’Udinese Calcio è da sempre in prima linea nella lotta al razzismo: “A Udine giocano atleti di diversa nazionalità, in un clima di tolleranza e amicizia: i nostri giocatori sono dei professionisti capaci di convivere nel comune senso del rispetto reciproco. Dobbiamo prendere esempio da loro e cercare di aiutare le persone ad integrarsi”.

Secondo Gaetano D’Agostino, il razzismo nasce dalla mancanza di curiosità: “non bisogna avere pregiudizi: il razzismo crea solo scontri e incomprensioni. La tolleranza è un valore che bisogna imparare fin da piccoli”.

Alessandro Zakelj: “Ho avuto esperienza diretta di come lo sport possa superare barriere apparentemente insormontabili: nonostante le atrocità della guerra in ex Jugoslavia, sotto la bandiera della Snaidero si sono riuniti giocatori di ogni nazionalità dei Balcani. Tra di loro c’era un bellissimo rapporto: nonostante la sofferenza per quanto accadeva nei rispettivi Paesi, il basket riusciva a renderli uniti”.

Stefano Rabaglietti: “Ho giocato in tutta Italia, con compagni di squadra di diversa nazionalità: formavamo sempre un gruppo molto unito. Il basket è uno sport di squadra, non vince mai il singolo”.

Umberto Marin di “Time for Africa”: “Bisogna educare i piccoli tifosi all’intercultura, perché il razzismo si batte attraverso la conoscenza. Per questo la nostra associazione promuove numerose iniziative di sensibilizzazione, come tornei di calcio, dibattiti e incontri”.

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