A Dubai l’ennesima conferenza mondiale sul clima per individuare responsabailità in materia di azione per il clima, nonchè valutare le misure per attenuare l’impatto derivante dal cambiamento climatico in atto. Mentre a Dubai discutono, il Corno d’Africa, che non si era ancora ripreso dalla devastante siccità che ha colpito milioni di persone, nei scorsi giorni è stato devastato da grandi piogge torrenziali legate al fenomeno metereologico del ElNino, che hanno causato grandi inondazioni, in particolare in Kenya, Somalia ed Etiopia.
Per la quarta volta in meno di dieci anni, le inondazioni hanno costretto centinaia di famiglie a lasciare le proprie case, mentre i raccolti sono andati distrutti. Si contano circa 260 morti. Prima siccità, poi alluvioni questo mix contribuisce: da un lato ad aggravare i problemi alimentari. Dall’altro ad innescare procesi migratori delle persone che si vedono costrette ad abbandonare le loro terre per l’impossibiità di garantirsi la sicurezza alimentare.
Questi fenomeni atmosferici sono le conseguenze dei cambiamenti climatici causati dalle emissioni di gas serra di cui il continente africano contribuisce soltanto con un 3-4,5% (a seconda delle fonti di stima).