Si sono conclusi da poco i lavori della prima conferenza nazionale della Cooperazione allo Sviluppo. Due giorni di grande e importante dibattito che rilanciano il nuovo ruolo della Cooperazione allo Sviluppo che si presta a fare Sistema. Ministeri, Amministrazioni pubbliche, Imprese private, Terzo Settore, ONG, Agenzie.
Un punto di arrivo, dopo l’avvio della nuova legge 125/2014, ma soprattutto un punto di partenza per ridare il ruolo e il prestigio della Cooperazione unica strada da percorrere se vogliamo contribuire a ridurre le ingiustizie interne ed esterne al nostro Paese. Chi non coopera declina quindi è una strada obbligata per non declinare come Paese. E questo non significa ridurre il tutto allo stanco e usurato slogan “autiamoli a casa loro”.
Cooperare attivamente per fare in modo che l’Africa venga messa nelle condizioni di crescere con le proprie forze, senza dipendere dagli interessi di un occidente che spesso l’ha colpevolmente sfruttata.
Gli elogi oggi, della grande stampa nazionale, sono l’esatto contrario del trattamento riservato solo pochi mesi fa, quando le ONG sono state accusate di collusione con i trafficanti di essere umani. I soggetti della Cooperazione e del Volontariato sono oggi la parte migliore di questo Paese. Centro morale della nazione che va difeso e sostenuto contro la deriva culturale e morale alimentata anche da campagne di odio e di razzismo più o meno velato. Questa Conferenza ci fa dire che dobbiamo rafforzare la Cooperazione, la Solidarietà per evitare di sprofondare in quella che potrebbe diventare un’Italia moralmente e culturalmente sottosviluppata.
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