Via Romeo Battistig, 48 - Udine (UD)

Ciad: dopo l’uccisione del presidente Idriss Déby quali conseguenze?

screen_shot_2020-04-02_at_3.46.13_pm

Il presidente ciadiano Idriss Débi da oltre 30 anni al potere è rimasto ucciso nel corso di scontri a fuoco tra esercito e ribelli del Fronte per l’alternanza e  la concordia del Ciad. In realtà milizie collegate al generale libico Haftar che stranamente sono riuscite a penetrare dentro il confine ciadiano. Confine sorvegliato dalle forze francesi da sempre amiche di Déby. Quello che è sicuro che il presidente ciadiano, arrivato al potere con un golpe militare, è morto combattendo assieme a sette dei suoi generali.

Ora la gestione del paese  è stata presa sotto il controllo dei militari che, per prima cosa,  hanno sciolto il parlamento e il governo, sostituiti da un Consiglio militare  guidato dal figlio trentasettenne Mahmat Deby. In pratica con la morte di Idriss Déby, la fragile democrazia ciadiana è stata frettolosamente messa da parte.

Se oggi a N’Djamena si alzano voci per chiedere il ritorno all’ordine costituzionale o l’organizzazione di un dialogo nazionale inclusivo, è perché negli ultimi anni il regime, sostenuto da Parigi, si era chiuso su se stesso. Le ultime elezioni presidenziali, l’11 aprile, vinte al primo turno con l’80% dei voti di Idriss Déby, per un sesto mandato , sono state solo un’altra mascherata democratica. Dopo trent’anni al potere, il defunto autocrate lascia un campo di rovine istituzionali, da cui solo un comitato militare di transizione guidato da uno dei suoi figli poteva emergere dopo la sua morte. Quello che si apre ora è una transizione ad alto rischio. La Francia ha perso  un alleato importante nella guerra alle formazioni jihadiste che operano nel Sahel  e in Mali in particolare. L’esercito ciadiano, considerato il migliore della regione, su richiesta del presidente francese aveva appena schierato 1200 uomini nell’area dei tre confini (Mali, Burkina Faso, Niger), per contrastare  la roccaforte dell’organizzazione dello stato islamico del grande Sahara . Sul versante interno le prime decisioni assunte, contro la costituzione, corrono il rischio di aprire  un regolamento di conti tra i vari clan, che comporterebbe gravi ripercussioni sul Paese anche in funzione della pressione dei gruppi jihadisti.

Preferenze Privacy
Quando visiti il ​​nostro sito Web, può memorizzare informazioni attraverso il tuo browser da servizi specifici, di solito sotto forma di cookie. Qui puoi cambiare le tue preferenze sulla privacy. Si noti che il blocco di alcuni tipi di cookie può influire sulla tua esperienza sul nostro sito Web e sui servizi che offriamo.
DONA ORA