Le grandi manifestazioni dei giovani studenti di venerdì 15 sulla spinta di Greta Thunberg hanno rilanciato la priorità della lotta al cambio climatico. Tutti dovremo darci da fare cambiando innanzitutto le nostre abitudine che devono diventare più green, più attente al consumo responsabile, più sobrietà individuale. Contemporaneamente i governi, a partire da quelli delle nazioni occidentali che hanno guidato e continuano a farlo, anche assieme alla Cina, lo “sviluppo” capitalistico con uso indiscriminato delle risorse fossili, dovrebbero investire veramente per costruire un mondo diverso che metta al centro la protezione dell’ambiente, anche a scapito della crescita economica che, così come viene concepita, produce solo disuguaglianze sociali, economiche e a vantaggio dei più ricchi.
La lotta al cambio climatico è fatta da decisioni, da provvedimenti anche drastici che possano produrre almeno quei risultati minimi necessari per evitare le catastrofi di cui gli scienziati ci informano. Compito della politica e dei politici oggi è quello di percepire il sentire delle giovani generazioni per sostenere quel cambio culturale necessario per cambiare il clima d’opinione a favore del clima ambientale.