#BringBackOurGirls corre su twitter costringendo il governo ad assumere l’iniziativa dopo due settimane di disinteresse generale. La polizia nigeriana ha offerto 300 mila dollari di ricompensa per informazioni sulla sorte delle 284 ragazze rapite dai ribelli islamici del gruppo Boko Haram che ha poi rivendicato l’azione. Il gruppo di combattenti o terroristi,  a seconda dei punti di vista, è in possesso di 276 ragazze rapite attraverso il raid nella scuola di Chibok il 15 aprile, mentre altre otto sono state rapite lunedì scorso in un villaggio all’interno del territorio di Borno, controllato direttamente dagli islamisti.  Abubakar Shekau, il leader della fazione principale del gruppo, ha postato un video in cui minaccia la vendita delle studentesse come schiave. Come se non bastasse il gruppo ha ucciso oltre 300 persone al mercato di Gamburu Ngala, cittadina al confine con il Camerun, per rappresaglia contro la popolazione locale colpevole di collaborare con i soldati di stanza a Borno.
Boko Haram setta jihadista , che controlla lo stato di Borno, nel nord della Nigeria organizzazione terroristica molto spietata che sta conducendo da anni una lotta di “liberazione ” delle provincie del nord a maggioranza musulmana.
Bring Bach Our Girls messa in moto dai  genitori delle ragazze rapite e probabilmente già vendute come schiave, ha avuto il merito di avviare una cooperazione tra i “grandi”  Stati Uniti, Cina,Inghilterra e Francia, per agire contro questo gruppo che sta pericolosamente minacciano la Nigeria e i Paesi a sud del Sahara. Per la prima volta Boko Haram non è più una questione interna della Nigeria.
Cosa potranno fare le truppe militari nigeriane, i consiglieri e le spie occidentali mobilitate e supportate da satelliti spia e droni è presto per sapere. Ci auguriamo solo che non venga inaugurata una nuova guerra al terrorismo nel cuore dell’Africa.