Bambini e AIDS
Il rapporto Unicef sulla situazione Bambini e AIDS, impone la necessità di prevenire la trasmissione dell’HIV da madre a figlio ed evitare il contagio delle madri.
Secondo le stime, nel 2006 sono 530.000 i casi di nuovo contagio tra i bambini sotto i 15 anni, dovuti soprattutto alla trasmissione madre-figlio; e senza trattamenti, il 50% dei bambini colpiti morirà prima di aver compiuto due anni.
Il bilancio tracciato dal Rapporto UNICEF, tuttavia, segnala notevoli progressi. Alcuni paesi ad alta diffusione, nell’Africa meridionale e orientale, hanno raggiunto risultati significativi nella prevenzione della trasmissione del virus da madre a figlio.
In Namibia, la percentuale di donne in gravidanza affette dall’HIV che ha ricevuto antiretrovirali per prevenire la trasmissione dell’HIV ai propri figli è aumentata dal 6% nel 2004 al 29% nel
Malgrado questi progressi, però, è ancora vergognosamente bassa la percentuale di donne in gravidanza sieropositive che ricevono terapie antiretrovirali. Nel 2005, si stima che soltanto il 9% delle donne sieropositive in gravidanza, nei paesi a reddito medio-basso, abbia ricevuto terapie antiretrovirali per prevenire la trasmissione ai propri figli, rispetto al 3% nel 2003.
Accesso alle terapie
Il rapporto sottolinea il consistente aumento nella fornitura di trattamenti farmacologici per i bambini con HIV/AIDS, risultato ottenuto grazie al maggior numero di test effettuati, al miglioramento della professionalità del personale medico-sanitario, all’abbassamento dei prezzi dei farmaci e a formulazioni più semplici.
Diversi paesi – tra cui Botswana, India, Ruanda, Sud Africa e Thailandia – sono riusciti ad aumentare la diffusione della terapia antiretrovirale per i bambini, integrandola nei programmi e nei luoghi di cura per gli adulti.
A livello globale, soltanto un bambino ogni 10 che avrebbero bisogno della terapia antiretrovirale ne può disporre, e soltanto il 4% dei bambini nati da madri sieropositive riceve una terapia profilattica per prevenire infezioni opportunistiche che possono essere fatali.
I prezzi dei farmaci antiretrovirali per i bambini sono drasticamente calati durante gli scorsi 12-18 mesi.
Prevenire nuove infezioni
Il rapporto evidenzia una rinnovata attenzione, nelle strategie di prevenzione, alla necessità di concentrarsi sugli adolescenti e i giovani più a rischio, un gruppo che comprende anche le giovani donne.
A livello globale, il numero di giovani donne contagiate è più alto rispetto agli uomini. In Costa d’Avorio e in Kenia, per esempio, la proporzione è di un ragazzo contagiato per ogni 5 ragazze.
Nuove prove raccolte indicano che il declino della diffusione dell’HIV in Kenia, nelle aree urbane della Costa d’Avorio, nel Malawi e nello Zimbabwe, e nelle aree rurali del Botswana, è dovuto all’adozione di comportamenti sessuali più sicuri da parte dei giovani.
In più di 70 paesi esaminati, il ricorso ai test e ai servizi di consultorio è passato da circa 4 milioni di persone nel
Sostegno agli orfani e ai bambini a rischio
La disparità fra orfani e non orfani nell’accesso all’istruzione è stata significativamente ridotta in molti paesi, secondo il rapporto, anche grazie all’abolizione delle tasse scolastiche.
Il rapporto evidenzia che raccogliere e disaggregare i dati per genere e gruppo di età è una delle più essenziali, semplici ed efficaci vie per inserire i bambini nell’agenda sull’AIDS. Il rapporto utilizza per la prima volta una linea di riferimento con cui confrontare i dati nuovi e acquisiti, per individuare trend chiari per quanto concerne i bambini e l’HIV/AIDS.