e una discussione tra le associazioni che da anni operano sul terreno della cooperazione e solidarietà internazionale. Il gruppo di coordinamento ha pertanto indicato la data e il luogo dell’incontro per venerdi 5 dicembre, a partire dalle 16,00 presso il Centro Balducci di Zugliano.
L’ultimo Comitato Regionale di Cooperazione decentrata e partenariato internazionale ha confermato gli indirizzi illustrati durante il seminario di presentazione del bando sulla cooperazione decentrata ai sensi della L.R 19/2000 del 6 marzo 2009 e durante la conferenza regionale sulla cooperazione allo sviluppo del 19 giugno 2009.
Il dato emergente è quello di uno stravolgimento della cooperazione decentrata regionale che, con le nuove linee programmatiche, si pone addirittura al di fuori delle finalità della Legge 19: la non considerazione degli obbiettivi del millennio, gli orientamenti economico-commerciali, (il non rispetto) lo sconfinamento degli obbiettivi della cooperazione italiana (cosa vuoi dire?), l’assenza prioritaria del continente africano, la cancellazione dei luoghi di coordinamento, concertazione e aggregazione. Sono alcuni dei punti rilevanti che caratterizzeranno la cooperazione allo sviluppo regionale nei prossimi anni Riteniamo che il terzo settore debba agire e fare qualcosa.
E’ forse il momento di uscire dai nostri mondi dorati e manifestare la nostra presenza per garantire e valorizzare il nostro operato nelle parti del mondo che soffre. Noi, i vostri rappresentanti a questo Comitato e il gruppo di lavoro di recente costituito, riteniamo che sia opportuno incontrarsi tutti insieme, associazioni e Ong di cooperazione allo sviluppo, per delineare una nostra politica, un nostro orientamento di come interpretiamo la solidarietà internazionale e la cooperazione allo sviluppo.
Proponiamo di partire da 4 tematiche di riflessione che possono servire di spunto al dibattito che vogliamo aprire in quella sede.
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rapporti tra cooperazione e imprese: quanto può essere valida l’integrazione delle PMI nella cooperazione internazionale. La cooperazione allo sviluppo è capace di svincolarsi dal suo principio di lotta contro la povertà estrema? Ad aprire il dibattito su questa tematica: (proposta: Umberto Marin).
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la concertazione e il coordinamento fra associazioni: Lo smantellamento dei tavoli di concertazioni, le difficoltà dell’associazionismo locale ad aggregarsi per definire le linee programmatiche e i modelli di co-progettazione può essere un freno all’efficienza del modello Friuli Venezia Giulia? Ad aprire il confronto: (proposta: Didier Manga).
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Strumenti e programmi di riferimento: Una lettura dei documenti di riferimento ci fa capire un’altra storia, dalla Unione Europea, fino alle premesse introduttive del programma triennale 2010-2012; dagli obbiettivi del millennio fino alla Carta di Trento, dal G8 fino al programma quadro della cooperazione decentrata del Ministero degli esteri, la cooperazione allo sviluppo non meriterebbe un’altra attuazione al livello regionale? Ad aprire il dibattito: (proposta: Luigino Cesarin).
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Verso il Forum delle associazioni regionali: E’ più che necessario fare azioni comuni. Partire dalla singola associazione e trovare punti di aggregazione che possono essere sulle tematiche di intervento, sulle zone geografiche di intervento. Al livello regionale, si può anche pensare a delle aggregazioni comunali, provinciali? Si può anche pensare all’organizzazione di una assemblea regionale delle associazioni di cooperazione allo sviluppo, sede in cui portiamo a maturazione la nostra carta di cooperazione allo sviluppo? Ad interessarsi dell’argomento: (proposta: Marco Iob).
Il documento della regione lo potete trovare nel blog di TimeForAfrica