Il problema dei diritti umani e delle differenze non sembrano abitare molto in Africa. E’ di qualche giorno la notizia che il Chad è destinato a diventare il 38° paese africano che mette fuorilegge l’omosessualità dopo la che il governo, su iniziativa di alcuni ministri, ha votato per rendere le relazioni omosessuali un crimine punibile fino a 20 anni di prigione.
La decisione del governo, non ancora ratificata dal presidente del paese, è stata condannata da tutti i gruppi per i diritti umani , preoccupati anche per la piega che la questione dell’omosessualità sta prendendo in Africa. I gay e le lesbiche africani corrono seri rischi di venire incarcerati e condannati per un crimine inventato dai molti governanti e politici africani con la scusa di “proteggere la famiglia e di rispettare la società” quando in realtà le famiglie africane andrebbero protette e tutelate in altro modo e non certo attraverso leggi che criminalizzano e discriminano gli omosessualità.
La svolta del governo chadiano di trasformare l’omosessualità fin qui considerata come “immorale” in reato grave segue l’ondata di omofobia che sta spazzando tutto il continente africano. Una sorta di risposta alla maggiore visibilità e assertività che viene data dalla società occidentale agli stili di vita e politica ai gay. Ma oltre a questa possibile lettura , rimane il fatto che l’opposizione politica e religiosa ai diritti delle persone si sta facendo più visibile e intensa e i leader politici africani usano il tema dell’orientamento sessuale per sviare l’attenzione al loro fallimento nel campo dei diritti umani, segnato da discriminazioni, violenza contro le donne, corruzione e assenza della libertà di stampa. Come faceva notare il rapporto di Amnesty International dello scorso anno.