Le rimesse degli emigrati rappresentano una fonte crescente di finanziamento e un potenziale enorme per la crescita e lo sviluppo del continente africano. Un recente studio condotto dalla Banca africana per lo sviluppo (BAS) sull’argomento ha evidenziato che le rimesse in Africa hanno raggiunto i 40 miliardi di dollari nel 2010, il quadruplo rispetto al 1990. Attualmente rappresentano il 2,6% del PIL africano e, in alcuni Paesi rappresentano una cifra pari o addirittura superiore sia agli investimenti diretti esteri o agli aiuti.
Le rimesse che ricevono le famiglie contribuiscono alla riduzione della povertà, a favorire l’aumento dei consumi e producono anche maggiori investimenti in capitale umano e fisico. Questo poi contribuisce a ridurre la vulnerabilità da shock economici e naturali. Il problema, e l’obiettivo della BAS, ora è quello di ridurre i costi delle rimesse e di massimizzare il loro impatto nello sviluppo attraverso il supporto alle iniziative locali delle diaspore, volte a migliorare la conoscenza delle rimesse, ridurre i costi del trasferimento, ottimizzando l’utilizzo delle risorse trasferite e sostenere lo sviluppo locale nei paesi di origine dei migranti.
Gran parte delle rimesse in Africa è controllato da pochi operatori di trasferimento di denaro internazionale, mentre una grande percentuale di migranti africani preferiscono ancora i meccanismi di trasferimento informali