Dal novembre 2016, la minoranza anglofona, che rappresenta circa il 20% dei 22 milioni di camerunesi, protesta contro ciò che definisce la sua “marginalizzazione” nella società. Oltre ai separatisti, gli anglofoni hanno chiesto un ritorno al federalismo, che aveva caratterizzato il periodo tra il 1961 e il 1972, con due stati all’interno della stessa repubblica. La crisi viene da lontano, esacerbata poi all’inizio del 2017 a seguito del blocco, per tre mesi, di Internet a solo scapito delle le regioni di lingua inglese. In questo modo la repressione dell’esercito e della polizia, contro le popolazioni anglofone è stata attuata in modo strisciante. E’ stato solo e grazie alla rete della diaspora che le notizie sulle violenze alle popolazioni , hanno potuto raggiungere anche l’occidente che, comunque , data il sostegno della Francia, all’attuale presidente Bya, non ha mosso un dito e non ha fatto nulla per impedire il perpetrarsi delle violenze.
Nella manifestazione del 1° ottobre, è che anche la data simbolica della nascita nel 1961, della Repubblica federale di Camerun, è stata fatta la dichiarazione simbolica dell’indipendenza dei territori di lingua anglofona , con il nome di Ambazonia. Proclamazione seguita da scontri e morti (17), durante le manifestazioni per il ripristino della piena autonomia dei territori anglofoni. A Bamenda, epicentro della contestazione delle popolazioni che vivono nel nord-ovest del Paese, la tensione rimane alta dopo le manifestazioni e gli scontri del primo ottobre. Ancora oggi polizia ed esercito presidiano le zone “calde” della contestazione, coprifuoco, rimozione delle barricate costruite dai manifestanti, licenza di sparare a chi non si ferma ai controlli. Il Presidente Paul Bya, che è in vacanza in Svizzera, ha condannato come da prassi, le violenze ma nello stesso tempo ha avvertito, attraverso un suo portavoce “che i media non avranno più il diritto di dare voce a coloro che promuovono l’idea di secessione”, limitando di nuovo l’accesso ai social network.
La Francia ha dichiarato di essere “preoccupata dagli incidenti che hanno causato diverse vittime” e chiama “tutti gli attori” alla moderazione . L’Unione europea ha chiesto “tutti gli attori” a “mostrare moderazione e responsabilità”. Giovedì, il Segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres ha invitato le autorità camerunesi “a promuovere misure di riconciliazione nazionale”.