Oggi è l’African Day, ovvero la Giornata dell’Africa che coincide con l’anniversario della fondazione dell’Organizzazione dell’unità africana, il 25 maggio 1963 (chiamata dal 2002 Unione africana). In questa giornata i leader di 30 dei 32 stati indipendenti del continente firmarono lo statuto ad Addis Abeba con il fine di promuovere l’unità e la solidarietà tra gli Stati del continente, consolidare la cooperazione e salvaguardarne l’integrità territoriale e “segnare ogni anno il progresso del movimento di liberazione e simboleggiare la determinazione del popolo africano a liberarsi dalla dominazione e dallo sfruttamento straniero”.
Ogni 25 maggio quindi si celebra la liberazione degli Stati dell’Africa dal colonialismo e il percorso compiuto dal continente e si rivalutano le conquiste degli ideali di liberazione che i Paesi africani hanno realizzato.
La celebrazione di quest’anno è incentrata sulla nutrizione, con il tema dell’Unione africana per l’anno 2022 “Rafforzare la resilienza nella nutrizione e nella sicurezza alimentare nel continente africano”
A settanta anni dalle prime indipendenze il continente è ancora in movimento, non solo per i processi migratori interni o verso l’Europa (marginali nel contesto migratorio interno), alla ricerca di una sua stabilità, politica, economica, sociale in grado di affrontare le nuove sfide che il processo di de-globalizzazione e de-occidentalizzazione sta ponendo all’Africa a partire dalla crisi alimentare e nutritiva provocata dalla guerra RussoUcraina.
Secondo i risultati dello studio sul costo della fame in Africa, si stima che i paesi africani stiano perdendo l’equivalente tra l’1,9 e il 16,5% del loro prodotto interno lordo (PIL) a causa della denutrizione infantile. Si stima inoltre che i bambini malnutriti corrono il rischio di perdere più del 10% della loro speranza di vita. Accanto alla malnutrizione, la crisi sanitaria globale del Covid-19 che ha messo in grande evidenza la vulnerabilità economica dei paesi africani e le debolezze dei loro sistemi sanitari e alimentari.