Da diversi anni, puntualmente, la questione dello smaltimento in Africa dei rifiuti speciali, elettronici e altre schifezze prodotte dalle nostre industrie, viene alla ribalta. Le inchieste giornalistiche, i reportage, di denuncia efficaci, come quello che Rai 3, con Presa Diretta ,che sarà trasmesso oggi lunedì 6 febbraio, creano indignazione ma poi noi cittadini, le grandi multinazionali, i Governi avranno la capacità di essere conseguenti? Saremo in grado di consumare e produrre facendoci carico , a fine vita del prodotto, di riciclarlo recuperando quanto possibile?
E’ cosa nota che il riciclaggio conviene a tutti : ai cittadini, all’ambiente, ai produttori ma, evidentemente si guadagna molto di più smaltendo il rifiuto portandolo nelle discariche, note e conosciute, che in genere si trovano in Africa, India e anche Cina. Per non parlare anche delle nostre discariche illegali sparse un po’ dovunque.
In una di queste pattumiere africane, il Ghana si distingue per essere, suo malgrado, diventata la discarica dei rifiuti elettronici che paesi moderni come Germania e Regno Unito riforniscono costantemente. Infatti sono loro i due maggiori esportatori di rifiuti elettronici spacciati per prodotti di seconda mano.
Dal riciclaggio dei rifiuti elettronici ci si può guadagnare , non mancano esempi virtuosi anche nella nostra Europa. Dai rifiuti elettronici si possono recuperare rame, metalli preziosi come l’oro, plastiche e metalli . I gradi di purezza raggiunti dal materiale riciclato sono molto elevati: 99% per il ferro, 98% per alluminio e plastica, 85-90% per il rame. Certo è che smaltire efficacemente il rifiuto senza inquinare, è costoso e per questo si tende a scaricare questo costo semplicemente inviandolo in Africa, con tutte le conseguenze e danni per la salute e l’ambiente di quelle popolazioni.
Anche nel passato recente ci sono stati diversi e utili reportage giornalistici, denunce da ONG, docufilm che mettevano in luce questi traffici. Alcune risposte sono arrivate grazie al lavoro della cooperazione internazionale, con la promozione e il sostegno a progetti di riciclaggio che però rappresentano ancora una goccia nel mare del commercio di rifiuti tossici. Sarebbe necessario una maggior attenzione con interventi legislativi ad hoc sia dei Governi da cui provengono i rifiuti che dai Governi dei paesi che ricevono la spazzatura.
Promuovere una grande Campagna europea per imporre che lo smaltimento dei rifiuti, come quelli elettronici, venga effettuata nei paesi che acquistano e utilizzano questi prodotti, proibendone la loro esportazione a meno che non siano destinate a impianti di riciclaggio progettati e realizzati ad hoc.
La campagna Minerali Clandestini, promossa dalla Società Civile, può essere un esempio da seguire.
Per saperne di più sulle discariche di rifiuti in Africa
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La repubblica dei rifiuti elettronici
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