Africa Bianca , di Giorgio Campiglio,  2015, Greco e Greco, 354 pagine, 13,00€
Un approccio diverso, non per raccontare l’Africa ma per conoscere i bianchi d’Africa, come sono arrivati, come si sono insediati, quali percorsi hanno poi sviluppato per colonizzare il continente.
Raggiunto il Capo di Buona Speranza nel febbraio 1487, tre navi portoghesi gettarono l’ancora nella Baia della Tavola, dove oggi sorge Città del Capo. L’avvenimento segnò una svolta nella storia mondiale; l’Europa era in grado di stabilire una via commerciale diretta verso i mercati asiatici. Il passaggio della supremazia dall’Olanda alla Gran Bretagna e il consistente afflusso di immigranti in seguito alla scoperta dei diamanti e dell’oro, ebbero come effetto la nascita del popolo afrikaner, risultato dalla fusione di coloni olandesi, tedeschi, francesi e anglosassoni, il quale, per la sua originalità culturale e il tenace attaccamento alle proprie tradizioni e all’indipendenza, può essere considerato l’unica popolazione bianca del continente africano.