La ripresa, dopo la breve pausa estiva, non si presenta facileĀ di fronte ai drammi delle popolazioni in Afghanistan abbandonate dagli occidentali in fuga, dispiace dirlo, che lasciano a terra oltre ai collaboratori le donne e i giovani che speravano nella costruzione di un nuovo Paese.Ā Haiti alle prese con un nuovo devastante terremoto aggravato dalla tempesta tropicale in arrivo. Etiopia dove continua la guerra ormai estesa contro il popolo tigrino che sta reagendo. CāĆØ poi il fronteĀ delle migrazioni, sempre aperto e drammatico con il rifiuto della fortezza Europa di cambiare verso e aprire flussi migratori ordinati in grado di accogliere le persone che fuggono da situazioni di povertĆ estrema, da guerre e violenze.
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Di fronte a questi drammi, a queste situazioni la politica appare debole, smarrita, incapace di dare risposte ai bisogni delle popolazioni, a riportare pace e sicurezza. C’ĆØ la necessitĆ e l’esigenza diĀ un risveglio della “societĆ civile” che deve mobilitarsi per fermare l’indifferenza, riprendere il cammino per sostenere politiche e iniziative contro le disuguaglianze, le povertĆ , i Diritti Umani che vengono costantemente calpestati.Ā Bisogna indignarsi e riprendere in mano laĀ POLITICA.Ā