Non è una di quelle giornate internazionali formalmente decise dall’ONU. Si tratta più semplicemente, ma non per questo meno importante, della decisione assunta a suo tempo dall’Assemblea del Forum  Sociale Mondiale di Tunisi  del 2013, di istituire il 12 ottobre “La giornata internazionale per le riparazioni dal Colonialismo”  . In particolare il documento dell’assemblea promuove non solo la mobilitazione sociale  contro il razzismo, la xenofobia e la discriminazione , ma anche il diritto al risarcimento per il colonialismo e la schiavitù.
La data del 12 ottobre del 1492 nel bene e nel male ha rappresentato l’avvio di una nuova era che, nel corso dei secoli a venire, sconvolse il mondo e diede vita al processo di colonizzazione poi, nel corso dei secoli trasformato in globalizzazione.  Con la posa del piede di Cristoforo Colombo sul “Nuovo Mondo” si diede il via ad un epocale ciclo di occupazione di territori  che per l’Europa erano sconosciuti. La Colonizzazione allora e la  Globalizzazione oggi  hanno avuto e hanno  influenze nefaste per la vita di centinaia di milioni di persone,  per  questo le questioni e i problemi ad esse collegati sono tuttora attuali.  Nel primo caso si chiede una Riparazione dei danni del Colonialismo, nel secondo caso si rende necessario un’azione politica in grado di controllare e limitare lo strapotere della finanza e delle multinazionali che proseguono, con altri mezzi le politiche coloniali.
Da qui la necessità di amplificare le voci e la rete contro le pratiche neo coloniali che in questi anni hanno avuto conseguenze, per lo più nefaste  a livello politico, economico,culturale, ecologico. Il saccheggio continua con altri mezzi, più sofisticati e falsamente democratici. Una presa di coscienza, una partecipazione attiva a sostegno di quanti, nei vari continenti hanno avviato iniziative politiche finalizzate ad ottenere la “Riparazione” dei danni collegati al colonialismo  in modo tale da migliorare la giustizia  nel mondo.
Per approfondire vai al link